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I fumatori che stanno cercando di smettere potrebbero provare a fare una corsetta la prossima volta che hanno voglia di una sigaretta: questo il suggerimento proveniente da una revisione delle ricerche condotte in passato.

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Tre minori su 10, nella fascia d’età 14-18 anni si definiscono ”fumatori abituali”, 2 su 10 dicono di fumare almeno un pacchetto di sigarette al giorno e l’età media della prima sigaretta è di 12 anni.

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L’inattività fisica e’ mortale quanto il fumo. E’ il risultato choc di una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Lancet e diretta dall’epidemiologa I-Min Lee del Brigham and Women’s Hospital di Boston, negli Usa. Secondo il team di 33 scienziati, il 10 per cento delle morti premature nel mondo deriva dal fatto che le persone non fanno abbastanza moto: nel 2008 la ‘pigrizia’ ha provocato 5,3
milioni di vittime su un totale 57 milioni.

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Traumi infantili possono poi indurre il vizio del fumo, soprattutto nelle donne. La ricerca dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta e’ stata pubblicata sulla rivista “Substance Abuse Treatment, Prevention, and Policy”. Nello studio, oltre il 60 per cento degli adulti interpellati riportava una storia personale con almeno un evento traumatico infantile, che comprendeva un largo range di avvenimenti, da stress emotivi a fisici, ad abusi sessuali.

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Indipendentemente dai chili presi o persi non ci sono dubbi che rinunciare al fumo fa bene. Smettere di fumare a 40 anni permette di guadagnare nove anni di vita. Il tabacco è del resto la principale causa di morte prematura nel mondo con 5,1 milioni di vittime ogni anno, secondo i dati dell’OMS.

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Una nuova ricerca rivela che anche i padri che erano fumatori al momento del concepimento possono trasmettere Dna danneggiato, aumentando il rischio per i figli di malattie tra cui il cancro.

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Ogni anno superano ”100mila” le morti, spesso in età ”anticipata”, legate a fumo e poca attività fisica. E se si considerano anche ”alcol e cattiva alimentazione, insieme i quattro fattori di rischio primari” il numero sale oltre i ”150mila” andando quasi a sfiorare i ”200mila”. E’ il quadro tracciato da Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, che insieme a Daniela Galeone, dirigente del ministero della Salute, ha presentato il secondo appuntamento nazionale a Venezia del programma ‘Guadagnare Salute’.

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Ogni giorno 2050 adolescenti iniziano a fumare, e la metà lo fa per imitare i propri idoli ed eroi della tv. E’ un dato rilevato negli Usa, ma applicabile anche all’Italia, come ha spiegato oggi Roberto Boffi dell’Istituto dei tumori, che ha presentato i dati del progetto fatto con il Miur ‘Scuola della salute’. Fuma […]

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”Il maggiore utilizzo di sigarette con filtro e di tipo light ha portato il fumatore ad aspirare più profondamente per ottenere un maggiore livello di soddisfazione, facendo si’ che il fumo e i suoi agenti cancerogeni arrivino nella parte piu’ in profondità dell’albero bronchiale dove insorge tipicamente l’adenocarcinoma”.

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Ogni anno sono migliaia in Italia i bambini che non nascono, o che vengono al mondo con problemi di salute, a causa del fumo. Lo ricorda l’International Centre on Birth Defects and Prematurity di Roma.

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L’esperimento del Codacons condotto da un docente della Sapienza, nel cortile interno della sede del Ministero della Salute a Roma, per dimostrare che ”una sigaretta inquina di più del gas di scarico di un’automobile”.

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Diminuiscono in Italia i fumatori, ora al minimo storico: nel 2011 erano il 22,7% della popolazione con più di 15 anni, nel 2012 scendono al 20,8%, per un totale di 10,8 milioni di persone.

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La sigaretta elettronica può non solo aiutare a smettere di fumare, ma può anche migliorare la memoria. Lo sostiene una ricerca di Lynne Dawkins della University di East London presentata durante la British Psychological Society’s Annual Conference.

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I ricercatori del gruppo di Immunopatologia e farmacologia sperimentale dell’apparato respiratorio dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibim-Cnr) di Palermo hanno identificato nuovi meccanismi molecolari alla base della patogenesi della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), patologia disabilitante in costante aumento e secondo vari studiosi destinata a diventare la terza causa di morte entro il 2020.

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E’ genetica la causa per cui alcune fumatrici soffrono di vampate di calore. Lo dimostra uno studio condotto da un team della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania appena pubblicato sul The Endocrine Society’s Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism (JCEM).