Ospedali senza sofferenza per grandi e piccini. Al via “Spegni il dolore, la rete delle lampade”

di oggisalute | 13 gennaio 2014 | pubblicato in Senza categoria

È ufficialmente entrato nella fase operativa il progetto “Spegni il dolore – la rete delle lampade”, promosso dall’associazione Vivere senza dolore e dalla fondazione Maruzza Lefebvre, sotto la direzione scientifica della professoressa Franca Benini. Un percorso iniziato nel 2012, con l’obiettivo di definire degli indicatori che permettessero ai centri ospedalieri di misurare la qualità del loro approccio al dolore cronico e identificare le eventuali aree di criticità sulle quali intervenire.

Il progetto, nato inizialmente in ambito pediatrico, ha visto al lavoro un board di 20 esperti tra i massimi esponenti italiani nel campo del dolore (medici, infermieri, psicologi, giornalisti, non profit, società scientifiche, Istituzioni, pazienti e loro familiari) e ha consentito di creare un utile strumento: un questionario di facile applicazione in tutti i reparti e, grazie alla sua struttura a moduli, adattabile a qualsiasi tipologia di struttura ospedaliera, sia essa di I, II o III livello. L’iniziativa è stata presentata in anteprima al congresso Siaarti dolore, svoltosi a Pordenone nel settembre 2013.

La collaborazione con l’istituto Mario Negri ha permesso la validazione del questionario che, dal 15 gennaio, sarà testato in sette centri pediatrici tra i più accreditati a livello nazionale. Terminata questa prima fase, entro fine marzo, a tutti gli ospedali italiani sarà proposto di valutare il proprio livello d’intervento sul dolore nel bambino, in base ai criteri minimi e agli standard di qualità definiti dal board, rispondendo ad alcune domande mirate sui servizi erogati dalle strutture. A ogni centro partecipante saranno attribuite una o più “lampade del sorriso”, a seconda del livello di cura raggiunto. Il network che si formerà fra le diverse strutture aderenti al progetto costituirà una rete di eccellenza, “la rete delle lampade”, dove la condivisione e lo scambio culturale permetteranno una crescita continua della qualità dei servizi erogati, a beneficio dei pazienti.

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