Roma, al San Raffaele primo seminario di umanizzazione in medicina

di oggisalute | 9 gennaio 2014 | pubblicato in Senza categoria
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Essere allo stesso tempo “tecnico” e “filantropo” è la sfida che ogni medico deve affrontare per raggiungere la dimensione ideale della professione. Conoscere la medicina, ma anche saper comprendere il paziente e rispettarne la volontà: l’atto medico che diventa etico, un atto di personalizzazione e umanizzazione prima ancora che atto tecnico. Processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona; accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura; accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza; cura della relazione paziente/cittadino.

Sarà questo il focus del convegno che si terrà domani 10 gennaio 2014 dalle 14.30 alle 18.30 al San Raffaele di Roma in Via di Val Cannuta 247. Si tratta del primo seminario di umanizzazione in medicina dal titolo “L’assistenza e il paziente. Qualità e centralità in un processo di umanizzazione”.

Durante i lavori del seminario si alterneranno esperti del settore e medici, coordinati da Massimo Fini, direttore scientifico dell’Irccs San Raffaele Pisana ed Enrico Garaci, presidente del Consiglio superiore di sanità e rettore dell’Università telematica San Raffaele. Tra gli altri, Elio Cardinale, vice presidente del Consiglio superiore di sanità, Francesco Bevere, direttore generale programmazione sanitaria del Ministero della salute, Giorgio Albertini, direttore del Dipartimento disabilità dello sviluppo motorie e sensoriali dell’Irccs San Raffaele Pisana, don Andrea Manto, responsabile della Pastorale sanitaria della diocesi di Roma, e Natale Santucci, direttore medico aziendale del Gruppo San Raffaele.

Il monito ad una sanità più “umana” è arrivato a gran voce lo scorso 6 dicembre direttamente dalla Regione Lazio che ha annunciato la prossima introduzione delle pagelle per la valutazione del grado di accoglienza degli ospedali.

“L’umanizzazione della cura”, ha spiegato il governatore Nicola Zingaretti nel corso della presentazione del progetto, “va incontro ai diritti delle persona ed è un criterio di valutazione che stimolerà a migliorare efficienza e qualità delle strutture. Se il criterio unico è quello dei costi, è evidente che tutti scelgono la strada più semplice, che è anche la peggiore, quella dei tagli. Se consideriamo anche l’umanizzazione, l’efficienza, il diritto alla salute, oltre alla riduzione delle spese, tutti siamo chiamati ad essere più responsabili”.

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