Esperti a confronto

La medicina del futuro: “promosse”
le prime terapie avanzate

di oggisalute | 14 giugno 2018 | pubblicato in Attualità
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La biomedicina del futuro è già realtà: terapie geniche, terapie cellulari e ingegneria tessutale escono dai laboratori per diventare protagoniste nella real life e nella pratica clinica, prescrivibili per alcune popolazioni di pazienti con indicazioni specifiche, per malattie rare e non e anche per alcuni tumori.

Recentemente, per la prima volta in Europa e Stati Uniti è stata immessa sul mercato una terapia avanzata con cellule T del paziente ingegnerizzate e ‘trasformate’ in un’arma utilizzata per curare alcune forme di tumore. Una terapia a base di cellule staminali mesenchimali allogeniche, che hanno dimostrato di possedere proprietà anti-infiammatorie e rigenerative dei tessuti, è stata invece approvata in Europa – e sarà quindi presto disponibile anche in Italia – per il trattamento delle fistole perianali complesse nei pazienti con malattia di Crohn, per le quali i trattamenti farmacologici disponibili non sono particolarmente efficaci e in genere sono necessarie procedure chirurgiche ripetute, associate a incontinenza fecale e maggiore rischio di stomia permanente.

Le terapie avanzate, ultima frontiera della biomedicina, che offre nuove opportunità per il trattamento di malattie e disfunzioni del corpo umano grazie ai progressi scientifici nel campo delle biotecnologie cellulari e molecolari, si affacciano dunque sul mercato farmaceutico, portando però con loro delle questioni di ordine etico, di regolamentazione e accesso alle cure e di corretta informazione.

Comunicare efficacemente l’innovazione quando si parla di un settore complesso e in continua evoluzione come quello delle terapie avanzate non è infatti impresa facile. Sempre più appare necessario costruire una sorta di ‘alleanza comunicativa’ tra ricercatori e giornalisti per raccontare nel modo giusto i progressi e i fallimenti della ricerca e non generare false speranze o aspettative nel lettore, che sia paziente o familiare/caregiver.

Su questo argomento di grande attualità si confrontano oggi ricercatori, medici, bioeticisti e giornalisti nel Corso di Formazione Professionale “Comunicare la medicina del futuro: le terapie avanzate tra aspetti etici, informazione corretta e responsabilità sociale del giornalista”, promosso dal Master di comunicazione scientifica della Sapienza SGP – La Scienza nella Pratica Giornalistica, con il supporto di Takeda Italia.

L’avvento della medicina rigenerativa basata sull’impiego di cellule staminali e ingegneria tessutale ha fornito ai medici una nuova ed efficace strategia terapeutica da impiegare in molte patologie, genetiche e non.

“È chiaro – dichiara Rachele Ciccocioppo, professore associato di Gastroenterologia del Dipartimento di Medicina, Aoui Policlinico G. B. Rossi & Università di Verona – come la medicina rigenerativa consentirà di superare le limitazioni del trapianto d’organo in termini di identificazione di una sorgente inesauribile di organi e tessuti, di eliminazione delle problematiche legate al danno da ischemia/riperfusione, di evitare l’immunosoppressione e i problemi legati a tale trattamento, nonché l’abbattimento delle liste d’attesa”.

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