Alimentazione

Malattie intestinali, tutto quello
che c’è da sapere sul “leaky gut”

di francesco garritano | 23 febbraio 2018 | pubblicato in Attualità
stomaco

Il padre della medicina, Ippocrate, già nel 400 avanti Cristo, diceva che “tutte le patologie originano dall’intestino”, poiché probabilmente si era già accorto di come le diete e gli stili di vita sbagliati potessero contribuire negativamente sulla salute attraverso il tratto digestivo, infatti, la condizione di leaky gut o permeabilità intestinale, si trova alla base di differenti malattie autoimmuni e non autoimmuni. Ma cos’è la leaky gut e cosa la causa?

Leaky gut: di cosa si tratta

Quando si parla di leaky gut dobbiamo immaginare il nostro intestino costituito da cellule messe l’una accanto all’altra e separate da giunzioni strette, definite tight junctions, che fanno da barriera regolando l’equilibrio fra l’ingresso di nutrienti vitali e quelli che non devono entrare nel flusso sanguigno. Quando queste tight junctions non svolgono correttamente il loro lavoro, le giunzioni si allargano e lasciano passare ciò che non dovrebbe nel sangue, quali molecole di cibo non digerite, funghi, batteri, virus, tossine, ecc.

Quando il nostro organismo riconosce queste particelle estranee nel circolo sanguigno, viene chiamato in causa il fegato per cercare di detossificare il sangue dalle tossine estranee, ma spesso non è in grado di compiere tutto questo lavoro da solo, per cui si attiva il sistema immunitario, causando l’insorgenza di infiammazione cronica, tramite la liberazione di anticorpi che combattono contro queste sostanze (come la caseina del latte, proteine dell’uovo e dei cereali che prima venivano tollerati dall’organismo) e di citochine infiammatorie.

L’infiammazione cronica è alla base della maggior parte delle malattie, infatti uno studio sulla permeabilità riportato sotto dice che la condizione di leaky gut è legata ad ulcere gastriche, diarrea infettiva, sindrome dell’intestino irritabile, malattie infiammatorie intestinali (Crohn e rettocolite ulcerosa), celiachia, cancro esofageo e colon-rettale, allergie, infezioni respiratorie, artrite, malattie metaboliche legate all’obesità (steatosi epatica, diabete di tipo II, malattie cardiache), malattie autoimmuni, morbo di Parkinson, sindrome da stanchezza cronica,  obesità.

Quali sono i sintomi della leaky gut?

Ma da cosa ci si accorge di soffrire di leaky gut? I sintomi possono essere vari e le reattività alimentari (chiamate anche intolleranze) possono essere un segno che il sistema immunitario sta liberando anticorpi contro ciò che mangiamo giornalmente. A causa dell’attacco di tossine che entrano nel flusso sanguigno, il sistema immunitario delle persone con leaky gut è attivato continuamente, rendendo l’organismo più suscettibile agli antigeni di determinati alimenti, causando anche maggiore predisposizione alle allergie.

Altri sintomi che si potrebbero manifestare sono le carenze nutrizionali, causate dalla cattiva scomposizione del cibo all’interno dell’intestino, diarrea cronica o costipazione, segno di infiammazione della parete intestinale, acne ed altre manifestazioni cutanee, poiché il corpo cerca di eliminare i prodotti di scarto attraverso la pelle, mal di testa e perdita di concentrazione dovute all’accumulo di tossine nell’intestino, maggiore predisposizione ad ammalarsi, poiché il sistema immunitario essendo sempre attivo, sarà debole e confuso, non riuscendo a riconoscere i virus ed i batteri che potrebbero contagiarci, infine, anche un eccessivo desiderio di zuccheri e carboidrati insieme a gonfiore addominale, potranno essere correlati alla crescita di funghi eccessiva.

Spesso anche la presenza di malattie infiammatorie dell’intestino può essere il campanellino d’allarme dell’intestino permeabile. Infatti, è stato dimostrato che un’elevata leaky gut è spesso localizzata nel colon di persone che soffrono di sindrome del colon irritabile e di colite ulcerosa. Anche le malattie autoimmuni (tiroidite di Hashimoto, lupus, diabete mellito di tipo 1) hanno alla base una condizione di leaky gut, causata da una maggiore produzione di zonulina, proteina regolatrice delle junctions intestinali, che si genera in seguito all’assunzione di alcuni alimenti come il glutine e che origina disturbi autoimmuni nei soggetti predisposti.

Il test per individuare la leaky gut

Per fare diagnosi di leaky gut è importante sottoporsi ad un test semplice e non invasivo sulle urine, che effettuo anche presso il mio studio, che si basa sulla rilevazione a livello urinario delle concentrazioni dei substrati somministrati (saccarosio, lattulosio, sucralosio); la presenza di questi in quantità diverse rispetto a quelle attese indica un’alterazione della permeabilità gastrointestinale. Il mannitolo fornisce informazioni sullo stato morfologico dell’intestino e su possibili atrofie a livello dell’apice dei villi, il saccarosio è un disaccaride utilizzato per verificare la permeabilità gastrica, infine, il sucralosio è un disaccaride artificiale che viene utilizzato per la valutazione della permeabilità dell’ultimo tratto dell’intestino, il colon.

Chi manifesta i sintomi riportati sopra o soffre di patologie autoimmuni o intestinali è la persona che dovrebbe sottoporsi a questo tipo di test, in modo da riuscire a riparare la barriera intestinale e ripristinando l’equilibrio psico-fisico.

Alimentazione e leaky gut

Ma come ripristinare la barriera intestinale tramite l’alimentazione? Gli step principali da seguire sono circa quattro: dapprima bisognerà rimuovere gli alimenti ed i fattori che danneggiano l’intestino, ad esempio il glutine ed i latticini, questi dovranno essere sostituiti con cibi curativi e nel frattempo l’intestino dovrà essere riparato con integratori specifici, per poi poter inoculare probiotici che ripristinano la flora batterica intestinale.

Fra gli alimenti curativi si può menzionare il brodo di ossa, che contiene collagene, gelatina e glutammina, sostanze che riparano il rivestimento dell’intestino: il collagene e la gelatina guariscono e sigillano, mentre la glutammina lo rinforza prevenendo danni futuri. Importante è anche assumere verdura cotta al vapore, per assorbire le vitamine contenute ed anche per meglio digerire la fibra, che cruda può essere non ben tollerata dal sistema intestinale.

Uno dei grassi migliori da consumare in questi casi è l’olio di cocco, sebbene contenga grassi saturi, più precisamente l’acido laurico che ha proprietà antimicrobiche e antimicotiche, inoltre, l’olio di cocco è anche un antinfiammatorio naturale, che può aiutare a lenire il rivestimento intestinale e migliorare le condizioni infiammatorie intestinali.

Sarebbe meglio consumare, infine, carne allevata al pascolo, poiché gli animali allevati al pascolo mangiano erba e piante, motivo per cui la loro carne è ricca di acidi grassi e omega-3 essenziali, sostanze nutritive necessarie per la salute dell’intestino.

____________

Francesco Garritano, laureato dapprima in Chimica e tecnologia farmaceutica, poi in Scienze della nutrizione, è un biologo nutrizionista che esercita la sua professione in tutte le province calabresi, a Roma, a Milano, a Vicenza ed a Taranto. Ormai da tanti anni è entrato nel network dei medici di segnale, uniti dall’acronimo Gift, il quale indica i principi sui quali si basa una sana alimentazione preventiva e curativa: gradualità, individualità, flessibilità e tono muscolare.

Lascia un commento

Protezione anti-spam *