A rischio bambini e anziani

Prima ondata di calore in arrivo,
il vademecum salva-vita

di oggisalute | 13 giugno 2017 | pubblicato in Attualità
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Colpi di calore in agguato mentre la prima ondata di afa sta per arroventare l’Italia. Secondo le stime, quasi un quarto delle persone che arrivano in pronto soccorso d’estate hanno sintomi legati allo stress termico. I più a rischio sono i bambini, gli anziani, chi svolge attività fisica impegnativa con una temperatura superiore ai 30 gradi, chi si sposta repentinamente da climi più freddi a più caldi, chi soffre di malattie come diabete, obesità e insufficienza cardiaca cronica. Anche nelle giornata non particolarmente calde, con un tasso di umidità del 90%, possono comunque manifestarsi i sintomi del colpo di calore. La parola d’ordine è intervenire ai primi segni di malessere, altrimenti le conseguenze possono essere gravi e portare fino al coma e alla morte.

Ma quali sono i campanelli d’allarme di fronte ai quali correre ai ripari? “Il colpo di calore, o ipertermia – spiega Marco Bordonali, direttore del Pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Milano, Gruppo MultiMedica – si manifesta con un quadro progressivo inizialmente caratterizzato da confusione mentale, crampi muscolari, nausea e vomito. In questo stadio la sudorazione copiosa cerca di eliminare il calore in eccesso, ma quando questo meccanismo di compensazione non è sufficiente si instaura il colpo di calore vero e proprio. La temperatura corporea può salire fino a 39-40 gradi e il quadro neurologico diventa progressivamente più severo. Si possono evidenziare agitazione, aggressività, cefalea che il paziente descrive insopportabile, perdita di coscienza e diminuzione della pressione arteriosa dovuta alla disidratazione. Sopra i 40 gradi la situazione può degenerare in coma per iniziale danno cerebrale, e sopra i 41 inizia il processo di morte cerebrale che diventa irreversibile per temperature interne sopra i 45 gradi”.

Quando arriva il colpo di calore, insegna ancora l’esperto, “a livello della cute si assiste a un iniziale arrossamento per dilatazione dei capillari che cercano di portare più calore verso la pelle”. Successivamente, “in caso di non intervento, l’abbassamento della pressione a seguito della disidratazione provoca un sequestro di sangue verso gli organi interni e la cute diviene pallida o cianotica. In questa fase si associa il senso di freddo e brivido”.

“Il colpo di calore – avverte Bordonali – è sempre una condizione di emergenza che richiede un intervento immediato e un rapido ricorso alle cure ospedaliere”. Ma in attesa del soccorsi o di arrivare alla struttura più vicina, “chiunque può e deve in ogni caso fare il necessario per iniziare il trattamento già sul luogo dell’evento”.

Ecco le mosse salvavita:

1) Portare immediatamente la persona colta dal malore all’ombra, e se possibile in un luogo fresco.

2) Rimuovere i vestiti e mettere in atto le misure per abbassare il più possibile la temperatura corporea. Può essere utile, ad esempio, avvolgere il corpo in asciugamani imbevuti in acqua fredda e applicare del ghiaccio a livello della testa, della nuca, del torso, dell’inguine, avendo cura di non posizionare il ghiaccio direttamente sulla pelle, ma interponendo dei sacchetti di plastica avvolti in panni o fazzoletti.

3) In queste fasi controllare periodicamente la temperatura, per monitorare l’efficacia di quanto messo in atto ed evitare una pericolosa discesa troppo rapida.

4) Se la persona è cosciente è importante cercare di reidratarla con acqua.

5) In tutte le fasi va tenuta sotto controllo la frequenza cardiaca, per essere pronti a eseguire la rianimazione cardio-polmonare in caso di arresto.

“L’associazione calore-umidità che spesso ci accompagna nelle estati in città è la miscela che innesca un processo che rapidamente può diventare irreversibile”, ammonisce Bordonali. “Anche gli organismi più giovani e sani non possono essere considerati immuni dal rischio di incorrere in tale evenienza”, quindi “la prevenzione gioca un ruolo fondamentale affinché si possa godere dei privilegi della bella stagione senza esser vittime di una delle sue più infide trappole”. Il medico ricorda gli accorgimenti utili a prevenire il colpo di calore.

1) Durante una prolungata esposizione al sole si devono sempre evitare il surriscaldamento e la disidratazione.

2) L’abbigliamento deve essere leggero, i vestiti ampi per facilitare la traspirazione cutanea ed è sempre utile indossare un cappello per riparare la testa.

3) Vanno evitati gli sforzi fisici nelle ore più calde e gli spazi ristretti e affollati. Non bisogna rimanere in auto esposte al sole per lunghi periodi.

4) In caso si debba rimanere all’aperto in luoghi assolati, è fondamentale idratare l’organismo per compensare i liquidi persi con la sudorazione evitando alcol e caffè.

5) È consigliabile ‘allenare’ il fisico a rimanere in determinate condizioni ambientali allungandone man mano la permanenza, perché il rischio di colpo di calore è correlato all’abitudine che si ha a essere esposti a una determinata temperatura.

(Fonte: Adnkronos)

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