Nuovo catetere e defibrillatore sottocutaneo

Aritmia, utilizzate due nuove
tecniche al Policlinico di Palermo

di giulio giallombardo | 24 febbraio 2016 | pubblicato in Attualità
aritmia

Due nuove tecniche per combattere l’aritmia arrivano al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. La prima, utilizzata pochi giorni fa per la prima volta in Sicilia, consiste nell’ablazione del flutter atriale con un nuovo e sofisticato catetere attraverso cui si eroga radiofrequenza per interrompere l’aritmia.

Ci spiega meglio come funziona il responsabile del Laboratorio di Cardiostimolazione ed Elettrofisiologia del Policlinico, Gianfranco Ciaramitaro. “Si tratta di un catetere che ha sulla sua punta dei sensori, che gli altri cateteri non hanno. Attraverso questi sensori si possono leggere molto meglio i potenziali elettrici all’interno del cuore, in modo tale da erogare la radiofrequenza in maniera più mirata rispetto a quanto non si faccia con un catetere normale. L’obiettivo – chiarisce Ciaramitaro – è quello di avere un miglior risultato con meno lesioni”.

La seconda tecnica, già sperimentata in un paio di casi, consiste, invece, nell’impianto di un defibrillatore sottocutaneo, che non richiede l’inserimento di cateteri all’interno cuore. “Si mette sotto cute, nella parte sinistra del torace, – spiega ancora Ciaramitaro – poi ha un catetere sempre sottocute che va in zona parasternale. Questo dispositivo permette di trattare aritmie senza avere cateteri dentro il cuore, il che rappresenta un grande vantaggio soprattutto nei pazienti giovani”.

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