Se ne discute al World Medicine Park di Maiorca

Dolore cronico, solo il 4% degli italiani segue terapia con oppioidi

di oggisalute | 12 maggio 2015 | pubblicato in Attualità
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Solo il 17% degli italiani che hanno ricevuto una o più prescrizioni di farmaci oppioidi, per il trattamento del dolore, segue di fatto una terapia cronica; il dosaggio medio giornaliero di questi medicinali, nei pazienti non oncologici, è ancora la metà rispetto a quello registrato negli altri Paesi europei; in più del 30% dei casi la dose iniziale nei mesi rimane invariata o, addirittura, subisce un decremento. Questi i trend delle prescrizioni di oppioidi nel 2013 in Italia, ottenuti da un’analisi dei dati forniti dall’Ufficio III della Direzione Generale del Sistema Informativo del Ministero della Salute. Numeri ufficiali che fanno chiarezza circa i presunti rischi di dipendenza o di abuso correlati all’impiego di queste sostanze nel nostro Paese. Lo studio è stato presentato durante il pre-congress Mundipharma, nell’ambito del World Medicine Park, forum internazionale dedicato alle scienze mediche, giunto quest’anno alla sua seconda edizione in corso a Maiorca.

Sul totale dei 2.520.000 pazienti che hanno ricevuto almeno una ricetta per l’assunzione di analgesici oppioidi nel 2013, solo 422.000, meno del 17%, hanno seguito un trattamento cronico. Tutti gli altri, 2.098.000, circa l’83%, hanno fatto un uso sporadico di questi farmaci. Ildosaggio medio giornaliero di oppioidi (espresso in mg equivalenti di morfina), è risultato, nei pazienti oncologici, di 80 mg/die, in linea con i valori del resto d’Europa e con i dati di letteratura, in quelli non oncologici, di 30 mg/die, la metà del valore su cui si attestano gli altri Paesi del Vecchio Continente (60 mg/die). Sul fronte dell’incremento posologico, inoltre, escludendo dall’analisi i primi 3 mesi di trattamento (la cosiddetta titolazione, il graduale aggiustamento della dose di un farmaco fino all’ottenimento dell’effetto terapeutico desiderato), più del 30% dei pazienti ha visto invariato il proprio dosaggio o ha subito un decremento e il29% ha avuto un aumento, mese su mese, non superiore al 10%.

“Mentre solitamente abbiamo dati che forniscono un’istantanea del consumo di farmaci, con quest’analisi abbiamo cercato di passare dalla fotografia al film, osservando cosa accade nell’arco di un anno solare a una coorte di pazienti”, spiega Luca Miceli, autore dello studio e Dirigente medico presso la Clinica di Anestesia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine, diretta dal professor Giorgio Della Rocca. “Su oltre 9 milioni di ricette, divise tra 2 milioni e mezzo di utenti, abbiamo rilevato solo 422.000 pazienti cronici, di cui 370.000 non oncologici. Sui 12 milioni di italiani che, secondo i dati di letteratura, soffrono di dolore cronico benigno, solo il 4% risulta di fatto in trattamento continuativo con oppioidi. Stessa percentuale si riscontra anche sul fronte del dolore oncologico. I dati ci restituiscono un quadro sconfortante, che testimonia, più che l’abuso, il sottoimpiego di questi farmaci”.

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