Due incidenti stradali su cinque derivano da un sonno disturbato

Russare fa male non solo a chi “dorme” a fianco
Si tratta di una patologia che va curata

di valerio droga | 22 maggio 2014 | pubblicato in Cure e terapie,Prevenzione
russare

Chi ha un coniuge che russa sa di cosa stiamo parlando. Dormirvi a fianco è un’impresa non facile e, dopo una notte insonne, la rabbia prende il sopravvento: “Mentre tu dormivi beato io non ho chiuso occhio!“. Ma è davvero così? Chi russa mentre dorme davvero gode di un sonno profondo e rilassante?

Partiamo da un dato: il 50 percento della popolazione adulta russa: in prevalenza sono uomini dai 30 anni in su, ma il fenomeno si manifesta molto frequentemente anche nelle donne, soprattutto dopo la menopausa. Le cause possono essere molteplici: l’età, il peso, condizioni anatomiche particolari come la morfologia dell’ugola, la difficoltà respiratoria nasale (derivante da comuni allergie o da una deviazione del setto), l’abuso di alcool e medicinali fino alla posizione scelta per dormire.

Il russamento non è quindi un vero e proprio campanello di allarme di altre patologie nascoste, è piuttosto una patologia a sé che può essere a sua volta la causa di altre ben più gravi! Chi russa non gode di un sonno piacevole, va spesso in apnea, quindi tutt’altro che un sonno profondo. Le conseguenze immediate si fanno vedere di giorno: il russatore porta con sé uno stato di perenne stanchezza e i dati statistici parlano chiaro: due incidenti stradali su cinque derivano da un sonno disturbato.

Dottor Fiorenzo Bertoletti

Ma le strade non solo l’unica via impervia per i russatori. Questa patologia, infatti, può nascondere diverse insidie, come spiega Fiorenzo Bertoletti, alla guida del team multidisciplinare dell’Istituto stomatologico italiano per lo studio e la cura del russamento e delle apnee notturne ostruttive: “Il russatore con apnee notturne è solitamente ignaro degli scompensi psicofisici a cui potrebbe andare incontro e difficilmente si rivolge al medico per la prescrizione di una terapia dopo accurata diagnosi”. Quando infatti al russamento sono associate apnee notturne ostruttive, i possibili effetti collaterali – lo abbiamo denunciato in più occasioni – spaziano dallo stress alla stanchezza diurna, dalla sonnolenza cronica fino a patologie ben più gravi come ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, ictus e alterazione della produzione di determinati ormoni.

Malattie considerate idiopatiche, cioè senza causa apparente, come appunto l’ipertensione arteriosa, molto spesso possono essere ricondotte alla cosiddetta Osas, ovvero la Sindrome delle apnee ostruttive del sonno, che infatti è associata a tutte le malattie cardiovascolari più o meno gravi. Una sindrome subdola, perché colpisce nel momento in cui l’individuo non può difendersi, nel sonno, appunto. Di positivo c’è il fatto che può essere facilmente diagnosticabile e, attraverso interventi correttivi (che possono andare da una semplice dieta a una piccola operazione chirurgica), i suoi effetti possono essere limitati o annullati, per questo vale la pena sottoporsi a una diagnosi medica specialistica.

È fondamentale quindi che il russatore si affidi ad un centro specializzato per una diagnosi preliminare, valutando in un primo step la presenza o meno di anomalie a naso, palato, tonsille, base della lingua e laringe. Successivamente sarà necessario procedere con esami diagnostici come la polisonnografia (esame del sonno) per verificare la presenza di eventuali apnee ostruttive durante il sonno. “Per i casi più complessi sono richiesti esami specifici per poter avere un quadro completo e definire la terapia personalizzata, chirurgica e non. La terapia chirurgica oggi ha fatto passi da gigante. Se indicato, si tratta di un semplice intervento mini-invasivo, da effettuarsi in anestesia locale e in day hospital, che può correggere eventuali anomalie anatomiche con netto miglioramento della sintomatologia vibratoria e/o ostruttiva”, commenta Bertoletti. Tra le terapie non chirurgiche, l’utilizzo di un sistema che comprime l’aria e l’invia attraverso il naso e la bocca nella faringe-laringe (Cpap) e l’utilizzo di apparecchi ortodontici, da posizionarsi tra le arcate dentarie, che mantengono la lingua in posizione corretta durante il sonno.

Commenti

  1. ortone scrive:

    Io dopo molti anni di russare ho fatto molti controlli ed un medico mi ha suggerito ”snore free” della stella white e mi ha liberato dal russare immediatamente. Economico e facile da usare.

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