Sids, come allontanarne il rischio

Morte improvvisa del lattante, il mistero risiederebbe nel cervello

di oggisalute | 13 novembre 2013 | pubblicato in Attualità,Prevenzione,Ricerca
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Ha un nome, si chiama sindrome della morte improvvisa del lattante (SidsSudden infant death syndrome) ed è l’incubo di tutti i giovani genitori. Colpisce tra lo 0,7 e l’1 per mille di neonati apparentemente sani. Finora le cause sono rimaste sconosciute, oggi pare che un gruppo di ricercatori statunitensi abbia svelato l’arcano: si tratterebbe di un problema che coinvolge alcuni neurotrasmettitori che non lanciano l’allarme in caso di pericolo, impedendo al bambino di svegliarsi in situazioni a rischio, come quando assume poco ossigeno.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Pediatrics, ha analizzato campioni cerebrali di 71 bambini morti per presunta Sids tra il 1995 e il 2008. Fra questi alcuni erano stati messi a dormire nella posizione più a rischio, cioè a pancia in giù, ma gli altri al momento precedente il decesso erano stati messi a dormire supini. Cosa accomunava tutti i campioni, dunque? In tutti i casi sono state trovate alterazioni dei livelli di alcuni neurotrasmettitori, dalla serotonina ai recettori Gaba. Come spiegano i ricercatori del Boston children’s hospital, che hanno seguito lo studio, “queste sostanze controllano respirazione, ritmo cardiaco, pressione e temperatura e in questo caso impediscono ai bambini di svegliarsi se respirano troppa anidride carbonica o il corpo diventa troppo caldo”. Ciò non deve fare abbassare però la guardia, come aggiungono gli stessi autori, “le regole per una corretta messa a letto restano quindi fondamentali, per evitare di mettere i bimbi in situazioni a rischio asfissia da cui non sono in grado di difendersi”.

Qualche mese fa una ricerca della London school of hygiene and tropical medicine, pubblicata sul British medical journal, sosteneva che il rischio di morte improvvisa infantile si quintuplica se il lattante dorme nel lettone coi genitori. In questo caso lo studio è stato molto ampio, coinvolgendo un campione di 1.472 casi di Sids e 4679 bambini del gruppo di controllo.

Il rischio comunque, stando alle statistiche, pare legato anche all’età del bimbo, al sesso e alla stagione. Il maggior numero di casi si registra fra i due e i quattro mesi, in bimbi maschi e in particolare nel periodo invernale. I pediatri indicano regole semplici ma molto precise: i bambini dovrebbero dormire nella loro culla, sempre sulla schiena, su materasso rigido e senza cuscino o altri oggetti come peluche o lenzuola stropicciate. Queste, sempre ben stirate, devono arrivare al petto e tenere scoperte sempre le braccia.

Inoltre non si deve mai fumare nello stesso ambiente, non va coperto eccessivamente e la temperatura dell’ambiente non deve mai essere eccessivamente calda, ma aggirarsi fra i 18 e 20 gradi, il bambino non deve dormire vicino a fonti di calore e, in caso di febbre, non deve essere coperto eccessivamente. Quanto al ciuccio pare che possa ridurre l’incidenza di Sids. Altri fattori di rischio possono essere la nicotina assunta dalla madre durante la gravidanza o l’allattamento (sia per sigaretta tradizionale, elettronica o cerotto), alcol e altre droghe, obesità.

Adesso la questione si sposta sulla causa primaria che genererebbe questi problemi ai neurotrasmettitori, se sia legata a fattori genetici o ambientali. C’è anche chi sostiene un nesso causale fra vaccino esavalente e Sids mentre altri parlano di semplice coincidenza dovuta al fatto che di norma la vaccinazione viene effettuata nel periodo di maggiore esposizione al rischio. La ricerca sta anche proseguendo su questo fronte.

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