Labbra a canotto e seni “ingombranti”. Siamo proprio a mare!

di oggisalute | 17 luglio 2013 | pubblicato in Attualità
labbra a canotto 2

Le spiagge sono delle vere e proprie passerelle per alcuni involontari ‘protagonisti’, a volte ignari a volte più che consapevoli, osservati con curiosità dagli altri bagnanti.

E sempre più le ‘rifatte’ e ‘rifatti’ male ad attirare l’attenzione e le critiche, non proprio lusinghiere, di chi li definisce impietosamente ‘fenomeni da baraccone’.

“Siamo ormai assuefatti agli eccessi: di anno in anno – dice Alberto Capone, medico specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva a Milano – vediamo aumentare gli errori, che sempre più spesso coincidono con gli orrori da chirurgia plastica e la spiaggia è il luogo in cui più facilmente questi eccessi si rendono evidenti”.

Ma quali sono gli errori, o orrori, più comuni, visibili soprattutto in questa stagione?

“Al primo posto seni sproporzionati, con protesi inadatte al corpo della paziente. Spesso sono ragazze giovanissime, che tentano di colmare un’insicurezza con una o due taglie di troppo. Al secondo posto liposuzioni troppo aggressive. Si notano – sottolinea Capone- tessuti svuotati, pelle in eccesso dovuta a un ‘dimagrimento’ meccanico che crea spesso anche anti estetici ‘avvallamenti’. In sede di visita è dovere del chirurgo verificare il grado di elasticità cutanea ed eventualmente chiarire al paziente la possibilità di sviluppare una certa irregolarità cutanea, principalmente nelle zone meno toniche”.

Da non sottovalutare poi alcune labbra e zigomi più gonfi di un canotto.

“Vediamo in circolazione troppe facce tutte simili fra di loro. Labbra e zigomi ingombranti e sproporzionati donano, inevitabilmente, un aspetto caricaturale alla paziente. Fortunatamente – aggiunge il chirurgo – si tratta quasi sempre di vecchi lavori, oggi la tendenza è quella di un effetto più naturale, meno scolpito”.

Altre esagerazioni molto visibili si hanno talvolta in seguito a blefaroplastica unita ad un uso smodato di botox. “Occhi tiratissimi, che trasformano i tratti da caucasici in orientali e privano totalmente la persona della naturale espressività del volto. La pelle della zona perioculare poi, ove eccessivamente tirata, assume un aspetto innaturale, quasi come fosse carta velina sul punto di strapparsi da un momento all’altro”.

E se il seno fuori misura di molte signore farebbe impallidire anche Jessica Rabbit, il lato B non è esente da restauri contro natura.

“Anche i glutei sono sempre più spesso esageratamente voluminosi e sporgenti: colpa di chi eccede – afferma Alberto Capone – con il Macrolane, un gel altamente coesivo a base di acido ialuronico, specifico per il body shaping, che viene iniettato attraverso una o più microincisioni in ambulatorio. L’effetto è immediato, ma se si abbonda con la sostanza, anziché un rimodellamento o un riempimento delle forme, si rischia di ottenere un volume innaturale e sgradevole”.

Senza tirare in ballo quello di Michael Jackson in giro si vedono, a volte, “micro-nasi” a dir poco orribili.

“Mentre ieri le richieste erano tutte per un nasino alla francese, oggi la tendenza è rimpicciolire a dismisura: una rinoplastica che non tiene conto delle proporzioni del volto ne compromette irrimediabilmente la fisionomia. Un naso troppo piccolo, così come troppo perfetto, rischia di essere percepito come artefatto, allo stesso tempo può comportare una mancato riconoscimento di se stessi causando possibili stati temporanei di depressione.

Oggi -continua il chirurgo – assistiamo ad un aumento vertiginoso di ‘leggerezze chirurgiche’. Questo nuovo trend, se così possiamo definirlo, ha inoltre il risultato paradossale di avere sul paziente un effetto contrario rispetto al beneficio che si desiderava perseguire. Occhi e fronti troppo tirate, labbra e zigomi eccessivamente gonfi, così come liposuzioni eccessive tendono a far sembrare più vecchi. Se per cancellare ogni traccia di ruga il paziente mi chiede di eccedere con il botox, io metto subito in guardia sul fatto che un viso paralizzato non sembra affatto più giovane, anzi, soprattutto se messo in relazione con collo e mani”.

 

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