Obesità: scoperto gene legato alle forme gravi

di oggisalute | 18 giugno 2013 | pubblicato in Attualità,Ricerca
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Potrebbe aiutare a comprendere meglio i meccanismi dietro alcune forme più gravi di obesità la scoperta di un gene, legato a gravi forme di questa patologia.

Mutazioni a carico di questo, denominato ‘Sim1’, sono risultate associate anche ad un aumentato introito di cibo.

La scoperta è risultato di due studi indipendenti entrambi pubblicati sul Journal of Clinical Investigation e condotti da Sadaf Farooqi dell’ospedale Addenbrooke a Cambridge e da Philippe Froguel dell’Imperial College di Londra.

Malattia che ha ormai assunto dimensioni pandemiche, l’obesità è soprattutto figlia di cattivi stili di vita, dieta scorretta e sedentarietà; ma negli anni numerosi geni sono stati collegati alla predisposizione ai chili di troppo. E il Sim1 potrebbe essere uno di questi.

Infatti, mutazioni che rendono difettoso o del tutto guasto il gene, e che quindi impediscono la sintesi della proteina corrispondente, sono state associate ad alto rischio di obesità grave. Inoltre, secondo gli esperti, queste mutazioni si correlano anche con la tendenza a mangiare di più dell’individuo che le presenta nel proprio Dna.

 

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