Malattie neuromuscolari
In Italia circa 50 mila casi

di oggisalute | 22 giugno 2013 | pubblicato in Attualità
artrite-reumatoide

Le malattie neuromuscolari sono quasi tutte rare però se mettiamo insieme tutte le malattie rare diventano molte, c’è una stima di 50 mila casi in Italia“.

Ad affermarlo è Antonio Toscano, ordinario di Neurologia del dipartimento di Neuroscienze dell’università di Messina, durante il convegno internazionale “North African Neuromuscolar Traning Meeting”, sul tema delle malattie neuromuscolari, che si è tenuto nell’aula magna dell’ateneo peloritano, ed al quale hanno partecipato neurologi, genetisti e pediatri provenienti da cinque paesi del Nord Africa (Marocco, Tunisia, Egitto, Libia e Algeria) e da Malta.

Un evento che -come ha affermato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone – “pone la Sicilia e Messina al centro del Mediterraneo: la nostra Isola ‘capitale’ della scienza tra Italia e Nord Africa“.

Per Antonio Toscano: “essendo malattie che hanno un andamento degenerativo sono malattie sociali, perchè impegnano molto la riabilitazione del paziente e la qualità della vita. Quindi è assolutamente importante – aggiunge – diffondere la conoscenza attorno a queste malattie e diagnosticarle per tempo per mettere in campo tutti i vari tentativi terapeutici, sia farmacologici che riabilitativi per garantire al paziente una migliore sussistenza e qualità della vita“.

Anche in questo campo è importante la ricerca, però, – come sottolinea Toscano, che ha organizzato il convegno internazionale – “le risorse per la ricerca sono molto limitate; questo vale sia per lo Stato che per la Regione.

Adesso per le malattie rare, sembra che qualche possibilità in più di attrarre fondo in questo tipo di ricerca ci sia, ma sicuramente siamo in un ambito abbastanza limitato e quindi spesso – chiosa il neurologo messinese – dobbiamo accettare la collaborazione con il privato. La comunità scientifica italiana nell’ambito delle malattie neuromuscolari, nonostante la difficoltà di reperire i fondi, riesce ad essere una delle prime cinque al mondo“.

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