Mobilitazione degli infermieri contro il demansionamento

di oggisalute | 11 aprile 2019 | pubblicato in Attualità
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Mobilitazione degli infermieri italiani dal 6 al 10 maggio contro il grave fenomeno del demansionamento. L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna del sindacato Nursing Up #noaldemansionamento, lanciata lo scorso 7 marzo a Roma durante l’Assemblea nazionale, per denunciare ciò che accade in numerose aziende sanitarie, dove i professionisti della salute sono costretti quotidianamente a fare fronte a una situazione emergenziale dovuta alla grave carenza di organico con punte di criticità nelle Regioni sottoposte ai piani di rientro. Ricordiamo – scrive il sindacato in una nota – che il personale del Ssn è già ridotto ai minimi termini per il blocco decennale del turnover e si prospettano ulteriori emorragie in vista dei prepensionamenti previsti con Quota 100.

L’iniziativa prevede forme di protesta organizzate dalle delegazioni regionali e flashmob che si concentreranno soprattutto il 9 e 10 maggio. Ma non sarà solo un momento di protesta, gli eventi coinvolgeranno anche il pubblico, proponendo attività di cui i cittadini potranno usufruire, come la misurazione della pressione e infopoint dove gli infermieri eseguiranno alcune procedure di esclusiva competenza della professione.

“Il demansionamento degli infermieri – spiega Antonio De Palma, presidente del Nursing Up – è conseguenza delle criticità del contesto sanitario, caratterizzato, ora più che mai, dalla disorganizzazione del lavoro che dipende dalla carenza o assenza di personale ausiliario e da politiche decennali tese a depauperare il Servizio pubblico. Tagliare le risorse ad esso destinate, lo sappiamo bene – aggiunge – significa comprimere i diritti che fanno capo sia al cittadino, che chiede legittimamente di essere curato, sia al lavoro degli infermieri costretti a svolgere funzioni improprie, i quali, perdendo dignità e valorizzazione, vedono scadere loro malgrado la qualità dell’assistenza”.

Per il leader sindacale è giunta l’ora di serrare i ranghi della categoria che sopporta da lungo tempo condizioni di lavoro inaccettabili, a fronte di un’evoluzione della figura infermieristica dal punto di vista della responsabilità professionale e dell’inquadramento ordinistico (l’albo conta 450mila unità, di cui 270mila in forze alla Pubblica amministrazione), ma senza i relativi riconoscimenti al livello di valorizzazione professionale, consentendo uno sfruttamento pericoloso da parte delle aziende.

“Con questa campagna – conclude De Palma – vogliamo richiamare le aziende sanitarie alle loro responsabilità, informare i professionisti sulla problematica e affrontarla concretamente acquisendo le denunce di ciò che accade”.

(Fonte: Adnkronos)

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