Malattie croniche, nuovo modello d’assistenza in Toscana

di oggisalute | 11 maggio 2015 | pubblicato in Attualità
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Una rivoluzione copernicana? La riforma dei servizi sanitari per le malattie croniche che la Regione Toscana sta mettendo in cantiere intende averne l’ambizione. Facendo perno sui medici di famiglia e su innovazioni 2.0, la riforma tende infatti a ribaltare il rapporto strutture-utenza, piegando il sistema ai tempi e alle esigenze dei pazienti con l’intenzione di onorarli al meglio in un momento di massima fragilità e, al contempo, di aiutare le famiglie.

Si inizierà a settembre, spiega il coordinatore di area Andrea Leto nella relazione sul Piano regionale per le Demenze che presenterà il 16 maggio a Pistoia al Convegno nazionale sui Centri Diurni Alzheimerpromosso dalla locale Fondazione Cassa di Risparmio. Con l’autunno si sperimenterà infatti un nuovo percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale in 4 delle 115 AFT regionali, le Aggregazioni Funzionali Territoriali, nuclei di base della assistenza sanitaria toscana.

Firenze sarà coinvolta l’AFT di San Casciano – Tavarnelle – Barberino (Usl 10); a Pistoia quella di Pescia –  Buggiano – Uzzano – Chiesino Uzzanese (Usl 3); a Lucca la Francigena con Capannori – Porcari – Altopascio – Montecarlo (Usl 2); a Empoli l’AFT di Certaldo – Montaione – Gambassi (Usl 11).

“Perché questo progetto? Perché oggi”, spiega Leto, “i pazienti devono uniformarsi a un servizio poco flessibile. Dunque occorre ridefinire l’organizzazione dell’offerta clinico-diagnostica territoriale e le modalità di accesso. Saranno cioè le strutture ad assecondare necessità e abitudini prevalenti dell’utenza. Un modello innovativo di cui saranno i protagonisti i medici di famiglia”.

L’ultimo ok al progetto, incluso nel documento di programmazione (DAP) 2015, viene da un accordo di collaborazione siglato in questi giorni tra Regione e Associazioni dei malati, dei Comuni (Anci) e delle Comunità montane (Uncem), le quattro Usl coinvolte nella sperimentazione e le Società della Salute di Empoli e Val di Nievole. Accordo che segue il recepimento del Piano nazionale per le Demenze e il parere incentivante del Consiglio Sanitario Regionale, l’organo di consulenza scientifica della Giunta toscana.

Nella seduta del 4 novembre scorso, il Consiglio Sanitario aveva insistito sui gravi problemi derivanti dal progressivo invecchiamento della popolazione, compreso il fatto che gli attuali 84 mila toscani con Alzheimer o demenza raddoppieranno nei prossimi 20 anni. Malattie, si legge nel verbale, “che creano bisogni personali e familiari di tale portata da rendere molto difficile organizzare le risposte”. I risultati sono ben noti: lunghe liste di attesa, risposte non sempre ottimali, migrazione dei pazienti verso altre aree, formazione di nuove liste d’attesa in un vortice ormai al limite del gestibile.

L’analisi è stata quindi recepita dal progetto regionale con l’obiettivo di ridefinire le linee guida e l’intero percorso. Tra i punti cardine dell’accordo figura la realizzazione di una piattaforma web polifunzionale. Metterà in rete medici di famiglia e specialisti che potranno così consultarsi a vicenda e svolgere numerose altre funzioni in collegamento con i vari attori del percorso. Una sezione sarà dedicata a professionisti e famiglie. Un’altra sarà gestita dalle associazioni dei familiari. Una terza sarà riservata all’e-learning e alla formazione a distanza.

“E’ la grande innovazione”, afferma Leto, “ideata per gestire assistenza e relazioni. Con un investimento iniziale di 100 mila euro avremo un sistema pratico che porterà pazienti e familiari ancora più vicino al sistema. Stiamo studiando anche la possibilità di saltare il CUP, risparmiando così ai cittadini l’onere di prenotare. Il che dovrebbe ridurre sensibilmente disagi e liste di attesa”.

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