Giorgio Sallemi nuovo presidente degli ortopedici traumatologici siciliani

di oggisalute | 12 gennaio 2020 | pubblicato in Attualità
Giorgio Sallemi

Fare leva sulle nuove generazioni e mantere alta la qualità terapeutica dell’ortopedia siciliana. Sono queste alcune delle sfide lanciate da Giorgio Sallemi, direttore dell’Unità operativa complessa di Ortopedia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa, e da poco eletto presidente regionale dell’Asoto, l’Associazione siciliana ortopedici traumatologici ospedalieri.

Sallemi, che prende il posto di Rosario Lupo alla guida dell’associazione, è stato eletto all’unanimità alla fine del 28esimo congresso regionale dell’Asoto, che si è svolto poco tempo fa ad Agrigento. Per l’occasione oltre quaranta esperti provenienti da ogni parte dell’Isola, si sono confrontati sui temi più attuali che riguardano le fratture di braccia e gambe, più di preciso, femore, omero e tibia. Si è discusso delle innovazioni terapeutiche in atto per fronteggiare una traumatologia ormai molto diffusa, anche a causa dei sempre più frequenti incidenti stradali.

locandina_asoto_2019In occasione del congresso, sono state rinnovate anche le cariche del Consiglio direttivo dell’associazione, composto dai consiglieri Salvatore Loggia, Roberto Ventimiglia, Giancarlo Salvo, Angelo Leonarda e Giovanni Palmisciano. Segretario eletto, Oscar Cammarata e probiviri Giorgio Assenza e Giovanni Restuccia.

“Ho visto nascere questa associazione – ha dichiarato il neo presidente Sallemi – e per me è un onore poter ricoprire questo incarico. Punteremo sempre più a fare leva sulle nuove generazioni di ortopedici, alimentando un continuo scambio e confronto. Stiamo rinnovando il nostro sito internet, dove avremo anche uno spazio per discutere i tanti casi clinici che affrontiamo quotidianamente. Dovremo, poi, tutti insieme trovare una soluzione al contenzioso medico-legale che interessa particolarmente l’ortopedia, supportando i colleghi coinvolti. Io ho lavorato per vent’anni fuori dalla Sicilia, in Nord Italia, appena sono rientrato mi sono accorto che il divario tra l’ortopedia del Nord e quella siciliana si è molto ridotto rispetto al passato, per questo dobbiamo continuare a tenere alta la qualità dei nostri ospedali”.

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