Bullismo, negli ambienti sportivi il 10 per cento dei ragazzi ne è vittima

di oggisalute | 22 maggio 2017 | pubblicato in Attualità
bullismo1_adn400x300

Il 10% degli adolescenti italiani è stato vittima di bullismo in ambienti sportivi. È il dato che emerge da un’indagine condotta da Telefono Azzurro e Doxa Kids nel 2017, illustrata oggi nella conferenza promossa da Aics (Associazione italiana cultura sport) e Telefono Azzurro nella sala della Regina alla Camera, dal titolo ‘#Insiemesipuo: Aics e Telefono Azzurro uniti contro il disagio giovanile nello sport’. Il convegno è nato con l’intento di chiamare a raccolta le istituzioni, il movimento sportivo e i professionisti e consegnare una fotografia del fenomeno in Italia. Sono intervenuti il presidente nazionale Aics, onorevole Bruno Molea, il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, e il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini. A portare la propria esperienza i campioni olimpici Daniele Masala e Valentina Vezzali.

In una ricerca inglese, il 29% degli intervistati riferiva di aver subito molestie sessuali, sia di tipo fisico che verbale. Molti ammettono di non gradire alcuni atteggiamenti o toccamenti da parte della figura del coach durante gli allenamenti. Per quanto riguarda l’Italia, il 10% degli intervistati da Telefono Azzurro e Doxa Kids fra i ragazzi delle scuole italiane è stato vittima di bullismo in ambienti sportivi. Episodi in cui non sempre la vittima trova supporto psicologico e morale da parte dei genitori: dall’indagine emerge che il 12% degli adulti ritiene che il bullismo sia sempre esistito e non sia un problema così grave.

“Sono pochi ed eccessivamente frammentari gli interventi di formazione sulle tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza diretti a chi lavora nei movimenti sportivi dilettantistici”, evidenziato Caffo, professore ordinario di Neuropsichiatria infantile all’università di Modena e Reggio Emilia. “Occorre quindi costruire una rete virtuosa per diffondere formazione nel contesto agonistico e costruire azioni di contrasto – precisa – In questo ambito nasce il rapporto di collaborazione con Aics, che più in generale porta la nostra esperienza nell’intero mondo dello sport”.

“È arrivato il momento in cui il movimento sportivo, le famiglie e le scuole, in collaborazione con le istituzioni e le associazioni, creino sinergie efficaci per offrire una risposta immediata ai disagi”, afferma Molea.

“La proposta di Aics – prosegue – è quella di istituire percorsi formativi per i nostri dirigenti e tecnici, per sviluppare competenze atte a promuovere i valori dello sport e saper cogliere i segnali del disagio giovanile, attuare iniziative di coinvolgimento diretto di ragazzi e ragazze nell’analisi del problema e nell’individuazione delle soluzioni, istituire prassi che gestiscano in anticipo il rapporto privilegiato individualizzato tra un adulto e un minore”.

“In Italia, nel 2014 – conclude – l’Istat ha contato quasi 500 denunce di abusi su minore: una volta su 10 chi infligge violenza è una persona nota alla vittima. Ciò si sconfigge con preparazione e prevenzione. Lo sport è l’ambiente che offre le occasioni migliori per superare il disagio, grazie al dialogo, alla condivisione, al valore sportivo dell’impegno comune. E’ da qui che dobbiamo cominciare”.

(Fonte: Adnkronos)

Lascia un commento

Protezione anti-spam *