Le protesi mammarie al silicone

Congresso Nazionale di Chirurgia Estetica

di oggisalute | 2 maggio 2012 | pubblicato in
Francesco Conte 2

Presentato  a Milano il 61 esimo congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica che si terrà dal 24 al 27 settembre all’hotel Zagarella ad Aspra località poco distante da Palermo.
“La nostra società fondata nell’anno 1934 ha per missione, con i suoi 1500 soci, universitari, ospedalieri, liberi professionisti, – afferma il professore Francesco Conte presidente della Società – di contribuire allo sviluppo tecnico, scientifico della chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica”.
Sarà un congresso con un programma scientifico di alto profilo e con una parte sociale particolarmente interessante e divertente.
Si tratteranno argomenti di chirurgia ricostruttiva, ma con particolare attenzione ai risvolti estetici delle ricostruzioni.
Si farà il punto sulle tecniche sicure, di tutti i giorni,con dimostrazioni di particolari che ci possano aiutare a migliorare la nostra pratica quotidiana.
Ad esempio facciamo il punto sulle protesi mammarie.
Le protesi mammarie sono utilizzate nella chirurgia estetica o nella chirurgia della mammella per aumentare le dimensioni (mastoplastica additiva) e per modificare la forma del seno di una donna o per ricostruire il seno.

Ci sono due maggiori tipi di protesi al seno:

• Con soluzione salina: hanno un involucro di silicone riempito con una soluzione salina sterile.

• Con gel di silicone: hanno un involucro di silicone riempito con un gel di silicone a cui corrispondono diversi gradi di coesività. Queste protesi in Gel di Silicone possono avere diversi gradi di coesività per renderle più o meno morbide. Nell’aprile 2006 hanno ricevuto dall’FDA Americana l’autorizzazione per essere commercializzate negli Stati Uniti ma solo per due aziende che hanno superato i vari passaggi imposti dalla commissione di vigilanza. Le protesi in Gel di Silicone sono utilizzate nel 90% circa degli interventi.

Le protesi mammarie inoltre possono essere rivestite in diversi modi:

• Involucro unico: soluzione delle prime protesi

• Doppio involucro: soluzione che evita la dispersione del contenuto della protesi in caso di rottura

Altre caratteristiche della protesi sono la forma, che può essere rotonda o anatomica, sulla base del risultato estetico e del posizionamento in cui vengono inserite.

Nel corso del 2011 è saltato agli occhi di tutti il problema delle protesi mammarie in gel di silicone dell’azienda francese “P.I.P”, in uso in Europa e fuori che sono risultate essere nocive.

I problemi relativi alle protesi P.I.P. sono sorti in seguito a più denunce di rottura precoce della protesi su numerose donne a cui erano state impiantate. In seguito a questo problema, è stato rilevato che molte delle protesi, nell’ultimo decennio, sono state riempite con un gel al silicone diverso da quello autorizzato.

In caso di utilizzo di protesi mammarie della società francese P.I.P. alle pazienti viene vivamente consigliato di rivolgersi a medici chirurghi specializzati per una consulenza, al fine di rimuovere tali protesi e sostituirle con delle nuove di qualità e sicurezza maggiore.

Domande frequenti che le pazienti le sottopongono 

 Ho una protesi P.I.P. da più di 5 anni, corro ancora il pericolo di rottura?

Il pericolo di rottura è più alto rispetto alle altre protesi e si incrementa col passare del tempo.

La protesi P.I.P. che utilizzo non mi ha mai dato problemi. Rischio davvero che si tratti di una protesi difettosa?

La protesi è difettosa perché il silicone contenuto all’interno non è omologato per uso medico.

C’è un modo di capire se la protesi è difettosa?

Il gel contenuto all’interno se fuoriesce è maggiormente irritante rispetto alle protesi tradizionali e quindi può irritare localmente il seno ed i linfonodi ascellari.

Ci sono segnali di allarme di una protesi difettosa?

A volte i fenomeni irritativi possono dare dolorabilità o sensazione di fastidio, anche se tali disturbi si sono verificati anche con protesi con gel certificato ed a norma.

Cosa succede in caso di rottura della protesi?

Il gel viene a contatto con il tessuto ghiandolare e può dare disturbi irritativi.

L’esame di riferimento per identificare una sospetta rottura è la Risonanza Magnetica.

Corro dei seri rischi di salute se si rompe una protesi?

Al momento sembrano esclusi rischi di tipo tumorale, quindi soltanto disturbi locali al seno.

L’intervento per la sostituzione di una protesi è uguale all’intervento per il primo inserimento?

Solitamente è assai più leggero. Si svolge in anestesia locale. La dimissione avviene dopo circa un’ora. Il semplice cambio della protesi non provoca dolore ne limitazioni nelle attività fisiche nel post operatorie.

Quanto dura un intervento di sostituzione della protesi?

In mani esperte non più di 30 minuti.

 Quanto è il periodo di degenza stimata dopo l’intervento?

Circa un’ora.

Sono consigliate delle protesi specifiche per la sostituzione delle protesi P.I.P.?

La Sicpre consiglia protesi prodotte da ditte statunitensi poiché l’FDA (Food and Drug Administration), cioè l’ente statunitense di controllo sui dispositivi medici effettua controlli e test specifici assai più restrittivi ed affidabili.

Visto che devo sostituire le mie protesi, posso scegliere anche di cambiarne forma o di aumentarne / diminuirne il volume?

Certamente, potrà essere variata sia la dimensione che il profilo desiderato.

 

Commenti

  1. Amedar scrive:

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