Dott. Paolo Bellingeri

Alimentazione e oncologia: dalla prevenzione al supporto

di oggisalute | 16 luglio 2012 | pubblicato in
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Si stima che nel 2011, in Italia, siano stati diagnosticati 360.000 nuovi casi di tumore maligno, di cui circa 200.000 (56%) nell’uomo e circa 160.000 (44%) nella donna. Innumerevoli le cause ascrivibili all’insorgenza di questa patologia, ma se indaghiamo si scopre che gli stili di vita incidono nei due terzi delle cause di insorgenza, ma la cosa ancor più sorprendente è che su questi stili è possibile intervenire con sconcertante facilità. Infatti modificando l’alimentazione (30%) ed eliminando il fumo (16%), possiamo prevenire il 50% delle patologie, arrivando al 70% in ambito gastrointestinale. Questo tipo di prevenzione è efficace anche per le malattie a carattere infiammatorio e cronico degenerativo, specie se si incrementa l’attività fisica.

Analizziamo il cibo. Nel corso della vita assumiamo da  30 a 50 tonnellate di alimenti che inducono complessi segnali atti a regolare l’espressione genica e pertanto la funzionalità delle nostre cellule.

 

Le evidenze, che una sana alimentazione può intervenire nella prevenzione delle malattie degenerative e tumorali,  sono il principio su cui si basa il Second Expert Report del WCRF/AICR del 2007, con le dieci raccomandazioni  cui dovrebbero attenersi soggetti sani e tutti coloro che sono o sono stati affetti da patologia neoplastica.

Il progetto EPIC ha confermato l’importanza del consumo di alimenti ricchi in fibre vegetali, sostanzialmente cereali, verdura e frutta.

Inoltre la relazione fra consumo di carni rosse, specie se conservate (come, salumi, wurstel, ecc), e l’incidenza di cancro intestinale, è confermata dal CUP/WCRF 2011. Le carni bianche non hanno particolare effetto e il pesce risulta addirittura protettivo.

American Cancer Society. Global Cancer Facts & Figures 2nd Edition. Atlanta, 2011. Source: Canore Atlas, 2006.

L’Harvard University attraverso il Piatto della Salute da le corrette indicazioni per comporre un piatto ricco di alimenti protettivi: vegetali e frutta per il 50%, cereali integrali 25%, proteine preferibilmente da legumi 25%. In conclusione possiamo affermare che l’alimentazione sia alla base del nostro Ben Essere, pochi gesti possono cambiare la nostra vita.

 

Dr. Paolo Bellingeri, nutrizionista in ambito oncologico, coordinatore clinico Unità di Cure Palliative ASL AL, Ovada, AL.

 

Commenti

  1. gilberto scrive:

    Buonasera Dott.Bellingeri, sono stato operato do prostata (T3a alto rischio) nel 2013 (53 anni) e per ora tutto ok psa a 0,010. Vorrei cambiare le mie abitudini alimentari avvicinadomi alla sua dieta anche come prevenzione. Dove posso posso contattarLa per un appuntamento o dove posso rivolgermi , io vivo in Toscana Pistoia.

  2. Ketty scrive:

    Salve dottore .. Volevo sapere un informazione per mia mamma . Lei nel 2006 è stata operata per un carcinoma mammaria ha fatto le chemio e le radio terapie e poi a segue per 5 anni con la terapia di tamoxifene e aromasin.. A segue di tutto questo il fegato lo ha risentito esce sempre grasso nel ecco adome e nel esami di sangue.. Volevo sapere che deve mangiare o che può prendere per disintossicare il fegato? Grazie mille

  3. ROSANNA scrive:

    Gentile dott.Bellingeri
    Io sono una donna di 63 anni non fumatrice affetta da un adenocarcinoma al polmone in stadio avanzato sono seguita dal dott.Grossi e sto assumendo giornalmente AFATINIB 40.
    la mia domanda è questa che tipo di dieta potrei fare dato che l’effetto collaterale della cura è la dissenteria per cui ho ridotto drasticamente l’assunzione di fibre (niente verdura e frutta ) non amo la carne da anni preferisco il pesce ma temo che questa riduzione di alimenti mi causi un indebolimento fisico per niente opportuno in questo momento Le sarei veramente grata se potesse darmi qualche consiglio La ringrazio anticipatamente e Le auguro una Buonissima giornata Rosanna R.

  4. Sonia scrive:

    Salve dott.bellingeri
    L’anno scorso mio padre è stato operato di emangiopericitoma di II grado a distanza di 6 mesi dall’ultima risonanza è emerso che il residuo rimasto (perché è stato impossibile rimuoverlo completamente)sia cresciuto di circa 4mm arrivando ad un totale di 31 mm.
    Ora il neurochirurgo deciderà se fargli far radioterapia.
    Le chiedi un parere sull’alimentazione da adottare visto che mio padre mangia tutti i giorni carne!!!!
    Grazie
    Sonia

  5. jade scrive:

    Gentile Dot. Bellingeri, vorrei chiedere un suo parere. A mio padre è stato diagnosticato a fine luglio un adenocarcinoma al conol retto. Siamo in attesa di iniziare chemio e radioterapia neoadiuvanti. Nel frattempo, dati i rischi di blocco intestinale, gli hanno detto di eliminare dalla dieta frutta, verdura e fibre. Come ovviare a una alimentazione così sbilanciata? Come non debilitare troppo l’organismo in questa fase di terapie prima, e in vista dell’intervento che sicuramente non sarà prima di qualche mese?
    la ringrazio sperando in una sua risposta!

  6. Serafina scrive:

    Salve Dott. Bellingeri mi chiamo Serafina, la contatto perche’mia madre a Gennaio e’stata operata di Adeno Calcinoma infiltrante nell’angulus dello stomaco. Purtropo gli hanno tolto 3/4 di stomaco e inoltre al secondo ciclo di chemio ha avuto uno squilibrio metabolico gravissimo con una grave malnutrizione, ha rischiato la vita. Dovrei portarla da un bravissimo oncolo nutrizionista per la riabilitazione dello stomaco e per la cura e la prevenzione del cancro. Lei dove mi comsiglia? Noi siamo. della Sicilia, anche qui ci sono dei bravissimi oncologi dietologi? potrebbe indicarmeli o mella mia regione o altrove con il numero di tel.per contattarli? anche lei e’ unoncologo dietologo che potrebbe vedere mia madree? e cio’ sarebbe meglio, mi faccia sapere dove riceve lei e se riceeve anche al sud.E’urgente. In attesa della sua risposta le invio cordiali saluti!

  7. emma nardi scrive:

    Buonasera dot. Bellingeri, sono Emma Nardi e le scrivo da Lucca (toscana), e vorrei sapere cosa ne pensa, visto che lei giustamente e condivido pienamente il suo metodo di curare e prevenire patologie con la forza dell’alimentazione, del meraviglioso mondo dell’acqua.
    Acqua Alcalina Ionizzata? Non pensa sia un valido supporto come l’alimentazione per un correto equilibrio acido-basico
    per combattere l’acidosi, uno tra i primi motivi scatenanti
    di patologie grandi o piccole che siano?Senza dimenticare che l’acqua è l’alimento più usato e indispensabile per la vita. Se reputa di avere un pò di tempo per rispondermi,l’aspetto nella mia posta emmanardi@gbpeventi.com. Buon lavoro.

    • oggisalute scrive:

      Concordo con Lei che l’utilizzo dell’acqua sia molto importante in ambito nutrizionale. Come Lei ben sa, il concetto di alcalinizzazione nella dieta non è attualmente chiarito, numerosi sono gli studi (anche il progetto EPIC ha elaborato dati che ne definiscono l’importanza) attualmente reperibili sulle principali banche dati scientifiche che rilevano l’importanza di utilizzare alimenti vegetali in grado di alcalinizzare le urine, fenomeno che non si può attuare con l’impiego di proteine di derivazione animale. La nostra esperienza in merito ci dice che una alimentazione e quindi l’acqua alcalina, in grado di alcalinizzare le urine (ma ovviamente non il sangue), migliora l’evoluzione delle patologie cronico degenerative. Questo stesso rilievo viene fatto anche sul sito del WCRF, evidenziando che è il seguire un corretto stile di vita alimentare ad essere efficace nella prevenzione. Cordilamente, Paolo Bellingeri

  8. letizia scrive:

    Salve dottore,
    io vivo in puglia e volevo sapere se lei per caso riceve anche nel sud italia oppure se conosce un nutrizionista oncologico al quale possa rivolgermi per una dieta personalizzata.

    Grazie mille
    Cordiali Saluti

  9. Flora scrive:

    Buongiorno Dottore,
    mi ha dato il Suo nome una Sua paziente entusiasta del lavoro che Lei sta facendo!

    La contatto perché ho 38 anni e da più di due anni convivo con un Linfoma Non Hodgkin di tipo Follicolare (cellule B) e sono seguita dal Dott. Edoardo Rossi, prima all’Ospedale San Martino di Genova e adesso al Gallino di Pontedecimo..
    Per il momento non sto seguendo alcuna terapia salvavita, finché rimane a questo stadio e non mi crea alcun tipo di disturbo (a parte alcuni linfonodi ingrossati), non ritengono opportuno intervenire..

    Volevo chiederLe se c’è una dieta consigliata per chi ha la mia patologia e se ci sono alimenti che possono in qualche modo contribuire all’infiammazione dei linfonodi e che quindi dovrei evitare.

    Deve sapere che a seguito di una visita fatta a Londra presso l’Ayurveda Dott. Alì Musaraf, è emersa una mia intolleranza ai lieviti e al latte fermentato che già ho eliminato dalla mia alimentazione :-(

    La ringrazio per l’attenzione e Le auguro una buona giornata.

    • oggisalute scrive:

      Gent.ma Sig.ra Valeria, innanzitutto grazie per l’interesse nei riguardi dell’alimentazione. Nel caso specifico, ovviamente andrebbe fatta una analisi nutrizionale mirata, in linea di massima evitare gli alimenti di derivazione animale e incrementare i cibi vegetali, specie i cereali quali il riso, rappresenta sicuramente un’ottimo approccio alle patologie cronico-degenerative ed oncologiche. Ovviamente nel Suo caso l’alimentazione rappresenterebbe un supporto, importante, ma non il solo, rimanendo le terapie farmacologiche di elezione in questa patologia. Cordialità, Paolo Bellingeri.

  10. daniela scrive:

    Gentile Dottore,

    per puro caso sono cascata su you tube dove lei dava la ricetta della crema Budwig che provero’. Mi permetto di contattarla perchè sono veramente dispiaciuta del cambiamento del mio corpo che tra menopausa e post menopausa si ritrova con circa 12 kg in più! Ho provato di tutto per perdere questi chili: dietologa, bionutrizionista, dieta dukan ecc; nessun risultato. Avevo un metabolismo che bruciava “anche i sassi” come si suol dire. Ora a 51 anni sto vivendo veramente molto male e tale situazione si sta ripercutando anche nella mia vita famigliare. COSA POSSO FARE? Io vivo a Perugia ma per lavoro mi sposto anche a Roma centro.

    Ringrazio in anticipo per un suo eventuale commento.

    dr

    • oggisalute scrive:

      Gent.ma Sig.ra,
      posso ben immaginare le difficoltà generate dal sovrappeso. I tanti tentativi spesso mascherano problematiche di tipo metabolico (che immagino siano state sviscerate), oppure, al di là delle semplici considerazioni, un eccessivo introito di calorie e mancanza di attività fisica. Sarebbe utile una valutazione del diario alimentare, della situazione ormonale e dei parametri biometrici di base. Nell’eventualità di un approfondimento mi può contattare privatamente.
      Cordialità, Paolo Bellingeri

  11. Marta scrive:

    Buongiorno Dottor Bellingeri, sono la figlia di un malato di cancro ai polmoni al quarto stadio. Mio padre ha iniziato il primo ciclo di chemio la scorsa settimana.
    Sono qui per chiederLe gentilmente qualche consiglio sui cibi più indicati in questo delicato momento. Inoltre la informo che mio padre ha perso molto appetito e di consegunza è dimagrito di 12 chili negli ultimi mesi.
    In attesa di un suo prezioso commento e ringraziandola anticipatamente per la sua disponibilità,
    distinti saluti,
    Marta de Lucia

    • oggisalute scrive:

      Gent.ma Sig.ra Marta, la patologia presentata dal Papà è sicuramente impegnativa e richiederebbe un inquadramento nutrizionale finalizzato al periodo della chemioterapia. Inoltre il forte dimagramento (in assenza di parametri clinici) sarebbe da valutare per capire l’eventuale necessità di integrazioni.
      In linea di massima andrebbero preferiti i cibi vegetali, i cereali integrali, i legumi e magari del pesce azzurro, con l’astensione completa di cibi raffinati ricchi di zuccheri semplici. In attesa di eventuali ragguagli Le invio cordiali saluti. Paolo Bellingeri

  12. mygirlfund scrive:

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    Gent.mo Dr. Bellingeri,
    ritengo il Suo articolo abbastanza esaustivo desidero pertanto conoscere il Suo parere sulla dieta consigliata da Pierre Dukan su pazienti opoerati di k al colon.
    Giusto per uno storico, in ogni caso la suddetta dieta non è stata seguita alla lettera in quanto ipercalorica ma con giusti accorgimenti e cioè inserendo pochi carboidrati durante la settimana.La ringrazio per la Sua disponibilità rimango in attesa di un Suo preziosissimo commento.
    Distinti saluti
    Ferdinando

    • Paolo Bellingeri scrive:

      Gent.mo Sig. Fernando Buongiorno.
      Mi scuso per il ritardo nella risposta. Per quanto riguarda la Sua domanda, ritengo che la suddetta dieta sia da sconsigliare nei pazienti affetti da neoplasia. Nello specifico, poi, la dieta proteico/carnea, secondo tutte le linee guida in oncologia, non ha indicazione, anzi è controindicata. Nel ca del colon sono indicate le verdure/fibre e un corretto equilibrio carboidrati/proteine, che devono essere prevalentemente di origine vegetale e da pesce azzurro.
      Cordialmente, paolo bellingeri

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