Cani nel reparto di rianimazione, a Firenze primo progetto italiano

di oggisalute | 9 maggio 2016 | pubblicato in Attualità
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È il primo progetto italiano di Pet therapy in un reparto di rianimazione d’emergenza e viene condotto all’ospedale Careggi di Firenze: 10 pazienti ‘curati’ dall’inizio dell’anno grazie alle coppie conduttore-cane della Scuola nazionale cani guida per ciechi della Regione Toscana, che garantisce la presenza accreditata di personale con formazione ed esperienza qualificate e certificate negli interventi assistiti con animali. L’esperienza è stata presentata nel corso del convegno ‘Pet therapy in ospedale: i nostri amici a 4 zampe ci aiutano’, che si è tenuto stamani nell’Aula magna del Nic, il Nuovo ingresso di Careggi.

“La presenza di animali in corsia – commenta l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – può essere di grande aiuto per i pazienti, accelerando addirittura la guarigione. Già in alcuni ospedali toscani i cani e gli animali da compagnia possono entrare per far visita ai propri padroni. L’esperienza che presentiamo oggi, cioè la presenza di cani in una rianimazione, per ora unica in Italia, dimostra come anche in un reparto delicato gli animali, opportunamente addestrati e accompagnati, possono avere un importante ruolo terapeutico”. Obiettivo della sperimentazione condotta da Manuela Bonizzoli e Laura Tadini Buoninsegni è ridurre lo stress del ricovero in rianimazione, incentivando esercizi fisioterapici spontanei come le carezze, gesti caratteristici di un forte legame di amicizia tra l’uomo e il cane, che possono agevolare anche lo svezzamento dalla ventilazione meccanica invasiva, soprattutto in quei malati in cui si instaura una forte componente ansiosa.

Questo progetto innovativo si aggiunge all’esperienza di Pet therapy già avviata a Careggi nell’ambito del primo studio pilota coordinato da Ginevra Fiori nel reparto di Reumatologia, diretto da Marco Matucci Cerinic, per pazienti affetti da sclerosi sistemica, malattia autoimmunitaria della pelle e degli organi interni.

Lo studio, in fase di pubblicazione, ha dimostrato l’efficacia della Pet therapy nella riduzione del dolore cronico e nel miglioramento delle condizioni relazionali e psicologiche dei pazienti. Solo cani giudicati idonei in base a precisi requisiti comportamentali e sanitari possono prendere parte alle sedute, pianificate con cadenza bisettimanale e dedicate ai pazienti ricoverati nel reparto Cure intensive del trauma e supporti extracorporei diretto da Adriano Peris.

Possono beneficiare della Pet therapy malati coscienti o in fase di recupero della coscienza, con interesse noto per gli animali, in condizioni cliniche stabili seppur con necessità di supporto medico intensivo. Le sessioni sono personalizzate poiché ogni paziente manifesta bisogni differenti, emotivi e cognitivi, individuati dal medico in collaborazione con lo psicologo e gli infermieri. Le sedute hanno valenza terapeutica e sono registrate regolarmente in cartella clinica, si svolgono all’interno del box di degenza direttamente al letto del paziente nel rispetto scrupoloso di un protocollo igienico-sanitario condiviso con il comitato per il controllo delle infezioni operativo all’interno dell’ospedale.

(Fonte: Adnkronos)

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