Il caso

Peste bubbonica in Mongolia,
la Cina intensifica i controlli

di oggisalute | 7 luglio 2020 | pubblicato in Attualità
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Le autorità cinesi hanno intensificato le precauzioni dopo che una città nella regione autonoma della Mongolia interna ha confermato un caso di peste bubbonica. Secondo le autorità il paziente di Bayannur – un pastore – è in quarantena e in condizioni stabili. I funzionari hanno detto che stanno indagando su un secondo caso sospetto, secondo il ‘Global Times’ cinese. La peste bubbonica era una volta la malattia più temuta al mondo, ma ora può essere facilmente curata con antibiotici, ricorda la Bbc.

Il primo caso è stato segnalato in un ospedale di Urad Middle Banner, nella città di Bayannur. Non è ancora chiaro come o perché il paziente possa essere stato infettato. Il secondo caso sospetto riguarda un quindicenne, che apparentemente era venuto in contatto con una marmotta cacciata da un cane, secondo un tweet del Global Times. Un allarme di livello 3, che proibisce la caccia e il consumo di animali che potrebbero portare la peste e invita il pubblico a denunciare casi sospetti, è stato diramato fino alla fine dell’anno.

Se non trattata, oggi la malattia – che di solito viene trasmessa dagli animali all’uomo dalle pulci – ha un tasso di mortalità del 30-60%. I sintomi della peste comprendono febbre alta, brividi, nausea, debolezza e linfonodi ingrossati su collo, ascella o inguine. Nel maggio dell’anno scorso, due persone in Mongolia sono morte a causa della peste, contratta dopo aver mangiato la carne cruda di una marmotta – lo stesso tipo di roditore con cui sarebbe entrato in contatto il secondo caso sospetto.

(Fonte: Adnkronos)

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