L'epidemia

Coronavirus, fatti passi avanti per trovare cure e vaccino

di oggisalute | 6 febbraio 2020 | pubblicato in Attualità
virus_cina_medici_ok_afp

Test preliminari condotti vitro in un laboratorio dell’Università di Zhejiang, in Cina, hanno mostrato che due farmaci, l’Abidol e il Darunavir, potrebbero inibire il modo efficace il nuovo coronavirus. La scoperta arriva da un team di ricercatori di Li Lanjuan, una delle principali ricercatrici nella lotta contro il nuovo coronavirus in Cina, come riporta il quotidiano cinese Changjiang.

Li, che è anche docente alla Zhejiang University, ha spiegato di aver portato personale medico nella provincia di Hubei, epicentro dell’epidemia, per fornire cure di emergenza ai pazienti infetti. La ricercatrice ha quindi spiegato di non ritenere che il farmaco Kelizhi, un anti-Hiv attualmente usato per curare le persone contagiate, sia realmente efficace, mentre presenta una serie di effetti collaterali.

Li ha quindi chiesto che i due medicinali siano inseriti nel programma di cure elaborato dalla Commissione sanitaria nazionale per far fronte al nuovo coronavirus. Chen Zuobing, che fa parte dello stesso team di ricercatori, ha ricordato che i due farmaci non possono essere assunti senza la prescrizione medica. Chen, che è anche vice presidente del Primo ospedale collegato alla Zhejiang University, ha annunciato che i due farmaci sono stati usati per curare i pazienti della provincia.

PASSI AVANTI PER UN VACCINO

Un altro importante passo avanti nello sviluppo di un vaccino contro il coronavirus è stato compiuto dal team di Robin Shattock dell’Imperial College di Londra: secondo quanto riporta Sky News, si potrebbero ridurre i tempi di una delle fasi di sviluppo da “due a tre anni a soli 14 giorni”. Shattock ha dichiarato di essere quasi sul punto di testare il vaccino sugli animali, cosa che potrebbe avvenire già dalla prossima settimana, con studi sull’uomo in estate, se saranno garantiti finanziamenti sufficienti.

“Gli approcci convenzionali – ha spiegato – di solito impiegano almeno due o tre anni prima che si possa arrivare alla clinica. Noi invece abbiamo generato un candidato vaccino in laboratorio in 14 giorni. E lo testeremo su modelli animali entro l’inizio della prossima settimana. La fase successiva sarà quella di passare dai primi test sugli animali ai primi studi sull’uomo. E pensiamo che con un finanziamento adeguato potremmo farlo in pochi mesi”.

Il vaccino, precisa l’esperto, potrebbe non servire per il focolaio attuale di coronavirus, ma sarà cruciale nel caso in cui se ne verificherà un altro. “Non sarà troppo tardi, comunque – ha evidenziato – se questa diventerà una pandemia e se il virus iniziasse a circola in tutto il mondo. Ma non sappiamo ancora molto sull’epidemia, che potrebbe calare nei mesi estivi come l’influenza. O potremmo vedere una seconda ondata, e in questo caso un vaccino sarà davvero importante”. A lavorare a un vaccino sono scienziati di Cina, Stati Uniti, Australia ed Europa e tutti collaborano tra loro nel tentativo di accelerare gli studi.

I NUMERI DELL’EPIDEMIA

Intanto è salito a 24.324 il numero delle persone contagiate dal nuovo coronavirus in Cina, dopo la conferma di altri 3.887 casi. Lo rende noto la Commissione sanitaria nazionale cinese, riferendo di 65 ulteriori decessi a causa del virus nella sola provincia di Hubei. Nell’epicentro dell’epidemia i morti salgono così a 490.

(Fonte: Adnkronos)

 

 

 

 

Lascia un commento

Protezione anti-spam *