La ricerca

Create cellule artificiali
che reagiscono all’ambiente

di oggisalute | 1 agosto 2019 | pubblicato in Attualità
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Eccezionale ricerca britannica. Gli scienziati dell’Imperial College di Londra hanno creato delle cellule artificiali che imitano quelle vere, e sono in grado di rispondere al cambiamento chimico nell’ambiente circostante. Le cellule artificiali potrebbero essere utilizzate – in futuro – per rilevare i cambiamenti nel corpo umano, come ad esempio quelli innescati da un tumore, e rispondere rilasciando farmaci ad hoc. Ma anche per rilevare e rimuovere i metalli nocivi nell’ambiente.

Rispondere ai cambiamenti a livello chimico è una funzione cruciale delle cellule biologiche. Ad esempio, possono reagire alle diverse sostanze chimiche creando determinate proteine, aumentando la produzione di energia o autodistruggendosi. I prodotti chimici sono usati dalle cellule anche per comunicare tra loro e coordinare una risposta o inviare un segnale. Tuttavia nelle cellule naturali queste risposte chimiche possono essere molto complesse e comportare più passaggi. Ciò rende complessa sia questa procedura che la sua alterazione, ad esempio per spingere cellule naturali a produrre determinate sostanze. Il team londinese ha creato cellule artificiali che imitano queste risposte chimiche in un modo molto più semplice, cosa che le rende facilmente ingegnerizzabili.

Il gruppo di ricerca ha, dunque, creato le prime cellule artificiali in grado di rilevare e rispondere a un segnale chimico esterno attraverso l’attivazione di un percorso di segnalazione artificiale. In particolare, queste cellule rilevano gli ioni calcio e rispondono emettendo una fluorescenza, come si legge su ‘Pnas’.

“Questo sistema potrebbe essere utilizzato per un uso biotecnologico – conclude James Hindley del dipartimento di Chimica dell’Imperial College – Ad esempio, potremmo creare cellule artificiali in grado di rilevare marker tumorali e sintetizzare un farmaco direttamente all’interno dell’organismo. O cellule che possono riconoscere i metalli pesanti nell’ambiente e rilasciare dei ‘sistemi spugna’ in grado di ripulire”.

(Fonte: Adnkronos)

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