Se ne discute in un congresso

Tumori ginecologici, l’esperto: “Nuove
tecniche per migliorare la qualità della vita”

di oggisalute | 22 maggio 2018 | pubblicato in Attualità
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Le novità chirurgiche mininvasive per la cura dei tumori ginecologici e dell’endometriosi. Saranno questi i temi del Corso teorico-pratico di chirurgia laparoscopica avanzata che si terrà lunedì 28 e martedì 29 maggio nelle sale dell’ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” di Negrar, nel Veronese.

Una decina di esperti dell’International School of Surgical Anatomy si confronteranno sui differenti approcci laparoscopici per ciascuna malattia, fondati su principi anatomo-chirurgici dei vari compartimenti della pelvi. Una parte del corso prevede una sessione teorica nella quale saranno discusse le varie metodiche di approccio laparoscopico alle eteroplasie della sfera genitale ed all’endometriosi profonda. Con l’ausilio di una video session, saranno illustrate le differenti strategie e tecniche chirurgiche. La parte principale del corso prevede una “half-day” e una “full-day live-surgery”. I corsisti potranno assistere non solo a differenti interventi (anche con l’ausilio della tecnologia 3D), ma potranno direttamente interagire dall’auditorio con gli operatori per acquisire i dettagli tecnici e strumentali fondamentali alla realizzazione delle varie procedure.

Direttore del corso è Marcello Ceccaroni (nella foto), responsabile del Dipartimento per la tutela della salute e qualità di vita della donna, Uoc di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria”.

ceccaroniDottor Ceccaroni, entrando più nel dettaglio quali saranno gli argomenti del corso?

“Da tempo facciamo questo corso che tratta gli approcci anatomo-chirurgici e anatomici di due patologie che da un punto di vista biologico sono diversi, cioè i tumori femminili genitali, maligni, e l’endometriosi che, invece, è una patologia benigna. Dal punto di vista delle problematiche chirurgiche sono molto simili. Allora un po’ partendo da queste analogie e tratti in comune, si svilupperà la parte teorica del corso, dove si parlerà degli approcci chirurgici all’endometriosi profonda che colpisce anche sedi extragenitali, come l’intestino o la vescica, e si parlerà anche degli approcci chirurgici, sempre mininvasivi, ai tumori femminili, l’utero, il collo dell’utero, e l’ovaio, dove spesso la chirurgia è molto simile”.

Qual taglio scientifico sarà dato al corso?

“Il taglio che viene dato da sempre, perché è il marchio di fabbrica della nostra scuola, è quello anatomo-chirurgico. Ovvero partire dall’anatomia, per operare una corretta chirurgia, più sicura, più rapida e meno invasiva. Partendo dall’anatomia si cerca di arrivare ad una anatomia chirurgica, per insegnare, poi, una chirurgia anatomica, che, anche quando è molto aggressiva, cerchi di essere con un ridotto impatto sul paziente”.

Si parlerà anche anche di “nerve sparing”, di che si tratta?

“Sì, parleremo di queste nuove tecniche chirurgiche che risparmiano le fibre nervose che modulano delle importanti funzioni pelviche nella donna, come l’eccitabilità sessuale oppure la funzionalità intestinale o vescicale. Il tentativo è di cercare di essere molto aggressivi con la malattia, preservando il maggior numero possibile di queste fibre nervose e, di conseguenza, le funzioni pelviche e quindi la qualità di vita delle pazienti. Abbiamo presentato alla comunità scientifica una tecnica che prende il nome di ‘Negrar method’, in occasione del congresso mondiale di endometriosi, è stato presentato il primo studio, al momento l’unico, che paragoni la tecnica ‘nerve sparing’ nell’endometriosi rispetto alle tecniche tradizionali”.

Ci saranno altre novità?

“Sì, presenteremo la nostra esperienza sul trattamento laparoscopico dei tumori avanzati dell’ovaio che normalmente sono operati non in laparoscopia, ma con l’approccio tradizionale. Il nostro centro ha recentemente pubblicato un lavoro molto importante su queste tecniche di approccio mininvasivo su donne con una malattia molto avanzata, ovviamente su gruppi molto specifici e selezionati”.

Chiuderà l’evento il “Cadaver Lab”, di che si tratta?

“È una sorta di post-corso. Nel senso che l’abbiamo reso aperto con un’ulteriore iscrizione per chi voglia approfondire da un punto di vista pratico, quello che si è discusso nella sessione teorica dei giorni precedenti. Ci sarà il corsista che agisce e che opera su cadavere, riproponendo gli stessi passaggi, guidato ed assistito passo passo da un tutor”.

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