Nota congiunta

I medici omeopati alzano la voce:
“Basta con i pregiudizi”

di oggisalute | 10 maggio 2018 | pubblicato in Attualità
prodotti_omeopatici

Le società scientifiche italiane che si occupano di medicina non convenzionale e complementare non ci stanno. E in una nota congiunta manifestano assoluto dissenso in merito alla nuova scheda pubblicata dal sito ‘dottoremaeveroche.it’ – l’iniziativa contro le bufale online della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri – secondo cui l’omeopatia non ha alcuna base scientifica e gli effetti riportati da chi la usa sono con buona probabilità dovuti all’effetto placebo. “Un’iniziativa in linea generale utile – dichiarano i professionisti iscritti all’Ordine dei medici ed esperti in medicine complementari e omeopatia – ma che nello specifico pone sullo stesso piano l’effetto placebo con una pratica, l’omeopatia, che è fin dal 2002 definita come ‘atto medico’ dalla stessa Federazione nazionale degli ordini dei medici”.

A firmare la nota sono Amiot (Associazione medica italiana di omotossicologia), Apo (Associazione pazienti omeopatici), Coii (Centro omeopatico italiano Ippocrate), Fiamo (Federazione italiana associazioni e medici omeopati), Luimo (Ass per la Libera Università Internaz di Medicina Omeopatica “Samuel Hahnemann”), Omeomefar (Associazione medici e farmacisti omeopati), Siomi (Società italiana di omeopatia e medicina integrata), Smb (Società medica bioterapica italiana), Siov (Società italiana di omeopatia veterinaria). “Peraltro – precisano i medici omeopati – la pagina sull’omeopatia del sito dottoremaeveroche.it è stata redatta da sedicenti esperti che in realtà non hanno alcuna esperienza in medicine complementari, come si evince anche dalla bibliografia di riferimento, risibile e già ampiamente screditata in passato”.

“Stupisce – sostengono i presidenti delle associazioni scientifiche di settore – che la Federazione degli Ordini dei Medici si affidi a dei soggetti privati, per giunta non qualificati, per la redazione di una pagina informativa su un sistema di salute adottato con soddisfazione da 7 milioni di italiani e da decine di milioni di Europei”. Sia il Parlamento Europeo che il Consiglio d’Europa, continuano gli omeopati, hanno chiesto di “assicurare ai cittadini la più ampia libertà di scelta terapeutica e il più alto livello d’informazione sull’innocuità, qualità ed efficacia di tali medicine, invitando gli Stati membri a regolarizzare lo status delle medicine complementari in modo da garantirne a pieno titolo l’inserimento nei Servizi sanitari nazionali”.

Inoltre, “non è affatto vero – continuano le società scientifiche del settore – che non esistono prove scientifiche di efficacia a sostegno dell’omeopatia: gli studi rintracciabili sulla banca dati medica PubMed che ne dimostrano la maggior efficacia rispetto al placebo – dichiarano i medici omeopati – sono pubblicati in numero significativo anche su riviste scientifiche a medio e alto impatto, tanto che anche la prestigiosa Cohrane Collaboration dedica un sito specifico dedicato a queste discipline”.

Quest’attacco “avviene peraltro proprio nei giorni in cui viene pubblicato online un database – continua la nota – che raccoglie più di 1.000 studi scientifici sull’efficacia dell’omeopatia, pubblicati su riviste nazionali ed internazionali, presentato al presidente Fnomceo e all’Esecutivo della Federazione in occasione di un incontro che si è tenuto a Roma il 3 maggio scorso, incontro a margine del quale la stessa Fnomceo con un proprio comunicato stampa ha dichiarato di ‘voler chiedere rispetto per tutti i medici, e di sostenere le società scientifiche di Omeopatia nel chiedere all’Istituto superiore di sanità di aprire un tavolo di confronto per una revisione della letteratura scientifica e delle evidenze disponibili in materia’”.

“Invece che adeguarci alla civilissima Svizzera – precisano i presidenti delle società scientifiche di settore – dove il Consiglio Federale dopo anni di approfondimenti e verifiche ha deliberato la piena rimborsabilità delle medicine non convenzionali/complementari, proseguiamo con questa assurda caccia alle streghe basata su pregiudizi anti-scientifici”. Le sigle congiunte fanno quindi appello a Filippo Anelli, presidente Fnomceo, affinché nel rispetto dei principi Costituzionali sulla libertà di cura, chiarisca i contenuti di queste affermazioni “che creano un ‘cortocircuito’ rispetto a quanto deliberato dal Consiglio nazionale della Federazione il 19 maggio 2002, delibera che classifica a tutti gli effetti l’esercizio dell’omeopatia come ‘atto medico’, orientamento peraltro largamente condiviso negli altri Paesi europei”.

(Fonte: Adnkronos)

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