Lo studio

Cantare contro il “baby blues”, la musica
“salva” le neo mamme dalla depressione

di oggisalute | 15 gennaio 2018 | pubblicato in Attualità
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Canta che ti passa, suggerisce un motto popolare, e un gruppo di mamme lo ha messo in pratica. Con una ‘playlist’ di ninne nanne e canzoni da tutto il mondo, ma anche melodie nuove, inventate sul momento. Un’unica regola: cantare insieme con i propri bebè e combattere a colpi di ugola, lasciandola scivolare via sull’onda delle note, la depressione che colpisce secondo le stime una neomamma su 8 dopo la nascita di un figlio. Uno studio britannico, pubblicato sul ‘British Journal of Psychiatry’, promuove la strategia. Gli autori hanno infatti rilevato che le donne coinvolte in sessioni di canto di gruppo con i loro bambini hanno sperimentato un miglioramento molto più rapido dei sintomi della ‘baby blues’, rispetto alle altre che non vi hanno preso parte.

Non è la prima volta che la magia del pentagramma viene utilizzata come alleata nel campo della salute mentale. Studi precedenti per esempio indicano che cantare può aiutare gli anziani e le persone con demenza. Questo, spiegano gli scienziati, è invece il primo studio controllato sugli effetti del canto contro la depressione post partum. Sono state esaminate 134 madri con baby blues e il lavoro dimostra che scaldare l’ugola e intonare melodie funziona come un acceleratore per il recupero. La rapidità di questo processo è cruciale, evidenziano gli esperti, per limitare gli effetti sulla coppia madre-figlio.

Le donne che hanno partecipato alla ricerca sono state divise in 3 gruppi: uno dedicato al canto, un altro al gioco creativo, e l’ultimo che invece prevedeva i trattamenti standard (per esempio sostegno familiare, eventuale ricorso ad antidepressivi, ‘mindfulness’). Nel laboratorio di canto le mamme hanno imparato ninne nanne e brani ‘multiculturali’ con i loro bambini e hanno anche creato insieme nuove canzoni sul tema della maternità. Secondo quanto riporta la Bbc online, le donne di questo gruppo con sintomi da moderati a gravi hanno riportato un miglioramento molto più rapido rispetto a quelle inserite negli altri due gruppi.

Nell’arco di 10 settimane tutti i gruppi sono migliorati, ma nelle prime 6 settimane le mamme del laboratorio canoro avevano già riportato una diminuzione media del 35% dei sintomi depressivi. Lo studio, seppur di dimensioni ridotte, viene definito significativo dalla ricercatrice principale Rosie Perkins: “La depressione post-natale è debilitante per le madri e le loro famiglie – osserva – La ricerca indica che cantare con il proprio bambino potrebbe aiutare alcune donne ad accelerare la guarigione in uno dei momenti più vulnerabili della loro vita”.

Per l’autrice principale del lavoro, Daisy Fancourt (University College London), il canto è un’altra terapia utile da offrire. I risultati, conclude, “suggeriscono che qualcosa di semplice potrebbe sostenere la ripresa” delle mamme cadute nella rete della baby blues. Da quando è stato condotto lo studio, riferisce sempre la Bbc, la Breathe Arts Health Research ha iniziato a organizzare seminari di canto in collaborazione con il Guy’s and St Thomas Nhs Foundation Trust per le donne con depressione post partum in diversi quartieri di Londra.

(Fonte: Adnkronos)

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