Quindici azioni per città sane, accordo tra Comuni e ministero

di oggisalute | 11 dicembre 2017 | pubblicato in Attualità
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Piste ciclabili, trasporto pubblico sostenibile, meno inquinamento, tutele per salute dei più deboli, manager della salute in ogni città, educazione alla salute nelle scuole, spazi verdi attrezzati. Sono alcune delle 15 azioni concrete per promuovere la salute nelle città, messe nero su bianco nella ‘Urban Health Rome Declaration’. L’intesa è stata firmata oggi a Roma nel corso della conferenza internazionale ‘Health in the Cities’, dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, e da Antonio Decaro, presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci).

L’accordo definisce gli aspetti strategici di azione per migliorare la salute nelle città attraverso una visione complessiva dei bisogni della persona e un approccio allargato a tutti i settori per quanto riguarda politiche di promozione della salute nel contesto urbano. Si riconosce, inoltre, che il concetto di salute è un elemento imprescindibile per il benessere di una società e non si riferisce solo alla sopravvivenza fisica o all’assenza di malattia, ma comprende gli aspetti psicologici, le condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale, così come definito dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Il documento considera la salute non “bene individuale”, bensì “bene comune” che chiama tutti i cittadini al rispetto delle regole di convivenza civile, a comportamenti virtuosi basati sul rispetto reciproco. Ed è proprio il bene comune l’obiettivo da perseguire sia da parte dei cittadini, sia dei sindaci e degli amministratori locali che devono proporsi come garanti di una sanità equa, facendo sì che la salute della collettività sia considerata un investimento e non solo un costo. Il ruolo delle città nella promozione della salute – secondo i firmatari – nei prossimi decenni sarà potenziato dal fenomeno dell’urbanizzazione, con una concentrazione del 70% della popolazione globale sul proprio territorio.

Ecco nel dettaglio i 15 punti della dichiarazione.

La Carta:

1. Riconosce a ogni cittadino il diritto a una vita sana e integrata nel proprio contesto urbano e la salute dei cittadini come fulcro di tutte le politiche urbane.

2. Evidenzia che le amministrazioni devono impegnarsi nella promozione della salute dei cittadini, studiando e monitorando i determinanti della salute specifici del proprio contesto urbano, facendo leva sui punti di forza delle città e riducendo drasticamente i rischi per la salute.

3. Invita le Istituzioni sanitarie e i sindaci ad assicurare un alto livello di alfabetizzazione e di accessibilità all’informazione sanitaria per tutti i cittadini, aumentando il grado di autoconsapevolezza.

4. Rileva la necessità di inserire l’educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici, con particolare riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano.

5. Incoraggia ad attuare strategie per assicurare la promozione di stili di vita sani nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle grandi comunità e nelle famiglie.

6. Propone l’attuazione di politiche di incentivazione rivolte alle imprese socialmente responsabili che investano in sicurezza e prevenzione e che promuovano la salute negli ambienti di lavoro.

7. Esorta a promuovere una cultura alimentare appropriata, attraverso programmi dietetici mirati, prevenendo l’obesità, le malattie cardio-vascolari, il diabete di tipo 2.

8. Incoraggia la creazione di iniziative locali per promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie croniche, trasmissibili e non trasmissibili.

9. Richiama l’attenzione sulla necessità di ampliare e migliorare l’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani e l’invecchiamento attivo.

10. Accoglie con estremo favore e incoraggia la condivisione di buone pratiche a livello locale, come la creazione di percorsi ciclo-pedonali, per attività di running e walking, e l’utilizzo degli spazi verdi pubblici attrezzati come ‘palestre a cielo aperto’.

11. Sollecita le amministrazioni locali a sviluppare politiche locali di trasporto urbano orientate alla sostenibilità ambientale e alla creazione di una vita salutare.

12. Sottolinea l’urgenza di agire direttamente sui fattori ambientali e climatici, per ridurre i rischi legati allo sviluppo di malattie correlate all’inquinamento atmosferico e ambientale.

13. Ribadisce l’esigenza di considerare la salute delle fasce più deboli e a rischio, quale priorità per l’inclusione sociale nel contesto urbano.

14. Auspica una forte alleanza tra Comuni, Università, Aziende sanitarie, Centri di ricerca, industria e professionisti per studiare e monitorare a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini

15. Suggerisce la creazione della figura dell’Health City Manager, in grado di guidare il processo di miglioramento della salute in ambito urbano, in sinergia con le amministrazioni locali e sanitarie.

(Fonte: Adnkronos)

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