Sindacati

Chirurghi “svalutati”, l’allarme:
“Giovani in fuga dalla professione”

di oggisalute | 14 agosto 2017 | pubblicato in Attualità
medici

“I chirurghi ospedalieri sono poco considerati. E i giovani si allontanano dalla professione”. A lanciare l’allarme Alessandro Garau, segretario del Coas medici dirigenti. L’aspetto economico non è irrilevante. Questi professionisti, continua Garrau, “anche come direttori di Unità operativa complessa hanno uno stipendio lordo che, nei casi più fortunati, non supera i 100 mila euro; eppure devono assicurare la loro presenza nelle ore notturne, quotidianamente non sanno quando potranno lasciare la sala operatoria o il reparto, giungono alla piena attività di operatore solo dopo anni e anni di gavetta e almeno 11 di studi universitari, devono affrontare ogni giorno non solo le difficoltà della professione, ma anche quelle determinate dai rapporti con gli utenti sempre meno ‘pazienti’ e dai rapporti con gli amministratori, ancora più difficili”.

Questo ha reso, purtroppo, in questi ultimi anni – aggiunge il leader sindacale – le specializzazioni chirurgiche sempre meno ambite dai nuovi laureati in Medicina, si potrebbe dire ‘evitate’. Il numero delle domande di risarcimento per danni o lesioni post-operatorie o ‘inadempienze’ hanno portato ad un rapporto diverso tra medico e paziente, contribuendo ad allontanare i giovani da una professione difficile, gravata da lunghi anni di precariato, richiedente un impegno costante che mal si concilia con i tempi e le esigenze familiari. Il ‘sistema Italia’ non dovrebbe riconoscere maggiori meriti a questi professionisti, in modo particolare a quelli giunti all’apice e al termine della carriera?”.

(Fonte: Adnkronos)

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