Da Wma e Icn appello ai leader mondiali

Medici e infermieri contro attacchi
agli ospedali: “Tregua immediata”

di oggisalute | 19 agosto 2016 | pubblicato in Attualità
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“La comunità sanitaria internazionale ha l’obbligo di parlare, di sollecitare i leader mondiali a far rispettare una tregua immediata” agli attacchi contro le strutture sanitarie nelle aree di conflitto, “per proteggere le centinaia di migliaia di vittime innocenti coinvolte in questa carneficina”. Così, in una nota congiunta, la World Medical Association (Wma) e l’International Council of Nurses (Icn) – che rappresentano rispettivamente le associazioni mediche di oltre 112 Paesi del mondo e più di 130 società infermieristiche – chiamano all’azione lanciando una dura condanna ai “continui attacchi mirati contro medici, infermieri, operatori dell’emergenza e altri professionisti della sanità in Siria e in altre nazioni” teatro di guerra.

Le due organizzazioni confermano il proprio sostegno alla Risoluzione 2268 delle Nazioni Unite, che chiede di fermare le ostilità in Siria dove gli attacchi a personale e strutture sanitarie “hanno raggiunto livelli senza precedenti che dovrebbero allarmare il mondo”, rilevano la Wma e l’Icn, e di rispettare il cessate il fuoco per periodi sufficienti a garantire gli aiuti umanitari.

“I casi quotidiani di violenti incidenti contro personale sanitario, infrastrutture mediche e feriti rappresentano una minaccia per la comunità mondiale – dichiara Ardis Hoven, presidente della Wma – L’uccisione di medici e infermieri è diventata un fenomeno spaventoso, e la verità scioccante è che in questo conflitto armato i camici bianchi vengono specificamente bersagliati in un modo quasi incredibile”.

“Il rispetto per i servizi sanitari è uno dei valori fondamentali del diritto internazionale umanitario e del diritto alla salute – fa eco Frances Hughes, Ceo dell’Icn – Gli attacchi a medici, infermieri e strutture sanitarie in Siria e in altre nazioni di guerra si devono fermare con urgenza, in modo che si possa continuare a fornire le cure necessarie alle popolazioni”.

(Fonte: Adnkronos)

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