Lo studio: gatti modificati geneticamente

L’istinto della caccia rimosso
dal Dna del gatto domestico

di oggisalute | 16 giugno 2016 | pubblicato in Attualità
Gattobacon

I tempi in cui il felino di casa omaggiava i proprietari con le carcasse di uccellini e roditori potrebbero essere agli sgoccioli. Secondo uno scienziato della Bristol University, infatti, presto i gatti potrebbero essere modificati geneticamente per rimuovere dal loro Dna l’istinto del cacciatore, dal momento che i moderni proprietari non amano questa primitiva usanza. E non hanno più bisogno dei gatti per eliminare i topi.

Secondo il veterinario John Bradshaw, la propensione alla caccia nel gatto è determinata da appena 15-20 geni, che – una volta identificati – potrebbero essere ‘silenziati’ per rendere gli animali più tranquilli, come ha detto l’esperto al Cheltenham Science Festival.

Nell’era del politicamente corretto molte persone non amano ricevere cadaverini in omaggio dal felino di casa. Oggi poi, accanto ai felini pigri, ci sono molti gatti che cacciano ma non mangiano le prede, dal momento che preferiscono il sapore del cibo offerto dal proprio padrone. Insomma, presto “dovremo selezionare gatti che non cacciano”. Una provocazione forse da parte dell’autore di ‘Cat Sense’, ma pur ammettendo che questa operazione comporterebbe togliere una parte della sua essenza al gatto, l’esperto si dice convinto “che ciò sia inevitabile”, parlando al ‘Telegraph’. Un’impresa non impossibile, dal momento che l’intero genoma del gatto è stato già mappato.

(Fonte: Adnkronos)

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