Al via gli Stati generali della ricerca sanitaria

L’Italia ha investito 820 milioni
in tre anni per la ricerca sanitaria

di oggisalute | 28 aprile 2016 | pubblicato in Attualità
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Inaugurati ieri a Roma gli Stati generali della ricerca sanitaria presso l’Auditorium Massimo. I lavori si sono aperti con il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come investire nella ricerca significhi investire nel futuro.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha aperto gli Stati generali ricordando che il metodo di lavoro scelto non è quello della conferenza, ma di un grande workshop di due giorni, in cui nei vari tavoli, che si susseguiranno, verranno affrontate non solo le questioni rilevanti del mondo della ricerca, ma anche le soluzioni proposte.

L’Italia è dodicesimo paese al mondo per investimento in ricerca biomedica, al quinto posto per impact factor di pubblicazioni scientifiche e all’ottavo posto per il peso dell’investimento in ricerca biomedica rispetto al totale investito in ricerca e sviluppo. Il ministro ha citato i numeri della ricerca in Italia ricordando, che il ministero della Salute ha investito in ricerca sanitaria negli ultimi tre anni 820 milioni di euro.

“La ricerca – ha detto Beatrice Lorenzin – è una strategia per l’Italia, per crescere, per creare sviluppo e soprattutto per dare maggiori opportunità ai cittadini e ai pazienti. Gli Stati Generali, ha ricordato, devono anche fare divulgazione scientifica e dedicano, perciò, una sessione alle scuole nella quale i ricercatori degli IRCCS incontreranno gli studenti; la divulgazione scientifica serve a trasmettere ai giovani il fascino della ricerca”.

Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha citato il Piano nazionale della ricerca, che stanzia in Italia 2 miliardi e mezzo di euro, di cui un quarto va alla ricerca sanitaria. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina ha, infine, ricordato come occorra raccogliere la sfida del post-Expo con la riorganizzazione della frontiera educativa sull’alimentazione e lo sviluppo della ricerca avanzata nell’alimentazione.

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