I consigli della psicoterapeuta

Arriva il 2016: i cinque buoni propositi
per affrontarlo al meglio

di oggisalute | 31 dicembre 2015 | pubblicato in Attualità
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Come sempre, alla fine dell’anno si traccia un bilancio di quello trascorso e si fa l’elenco dei buoni propositi per il successivo. I consigli della psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente Eurodap  (Associazione europea attacchi di panico) e direttore della Clinica  dello Stress, sono di pensare alla salute della nostra psiche, oltre che alla dieta e alla palestra o alla ricerca di un lavoro.

Ecco i cinque buoni propositi per il 2016 che l’esperta ha elencato all’Adnkronos.

1) PENSARE POSITIVO. “Lasciamo nel vecchio anno il nostro modo di  pensare al futuro mettendo in risalto solo gli aspetti negativi. Ogni  pensiero si traduce nel nostro cervello in una risposta neurochimica,  la nostra illusione è che prevedendo le cose ci rassicureremo, ma in  realtà gli scenari di allarme a cui stiamo pensando aumenteranno lo  stato di tensione, e rischiano di farci entrare in un circolo  pericolosamente autodistruttivo”.

2) CONCENTRIAMOCI SUGLI OBIETTIVI. “Pensiamo a  tutto ciò che di bello potrebbe avvenire, ma spostiamo anche la nostra attenzione e le energie a costruire, per raggiungere i nostri  obiettivi”.

3) VALUTIAMO IL RISCHIO TERRORISMO SENZA BLOCCARCI. “Consideriamo la  minaccia del terrorismo come una casualità, ovvero poterci trovare nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Ma questo vale per qualsiasi  altro avvenimento della vita. La nostra analisi dei rischi dovrebbe  essere oggettiva, non paralizzante. Più ci blocchiamo – afferma  Vinciguerra – e più aumenterà il nostro senso di minaccia. Con la  conseguente sensazione di ansia che rischia di divenire sistematica e  giornaliera indipendentemente dai reali pericoli”.

4) CREATIVITA’ E FANTASIA. “Siete preoccupati per il futuro economico? Anche questo si affronta cercando di coltivare le nostre risorse personali. Cominciamo a pensare a tutte le nostre  caratteristiche positive, a tutte le nostre risorse intellettuali,  pratiche, operative. Possiamo inventare altri percorsi, altre  iniziative. La cosa importante è di non rimanere fermi con la  sensazione che tutto ci stia crollando addosso. Non siamo senza  futuro”.

5) VITTIMISMO VIETATO. “Nel 2016 bando al vittimismo, ma anche  all’invidia, all’egocentrismo. Abbiamo bisogno di sentirci in  connessione con gli altri: la solidarietà è la forza con cui si  riescono ad affrontare anche le situazioni peggiori. Sentirci vittime  – ammonisce Vinciguerra – ci fa chiudere, ci allontana, diveniamo  egocentrici e così gli altri possono essere percepiti come nemici che  ci rubano uno spazio che noi vorremmo tutto nostro, per essere  tranquilli. L’invidia è un altro sentimento distruttivo: ci farà  considerare sfortunati e invece di andare a cercarci le nostre  opportunità rischiamo di consumarci nell’insoddisfazione e nella  rabbia, che oltre a produrre uno stato d’animo negativo non porterà  certo un cambiamento in meglio nella nostra realtà”.

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