Ismett riaccreditato con la Joint Commission International

di oggisalute | 11 novembre 2015 | pubblicato in Attualità
ismett

Per la terza volta l’Ismett ha ricevuto l’accreditamento della Joint Commission International, l’organizzazione che certifica sicurezza e qualità delle cure che i pazienti ricevono in Ospedale.

La ricertificazione è stata attribuita a seguito della verifica condotta da una commissione internazionale, svoltasi all’Ismett dal 26 al 29 ottobre. Durante quattro giorni d’intenso lavoro, è stata verificata l’aderenza a oltre 300 standard di sicurezza e qualità incentrati sulla cura del paziente che coprono tutti gli aspetti della vita di un ospedale. È stato accertato non solo come i medici e gli infermieri lavorano, ma anche come funzionano tutti i servizi di supporto: dalla diagnostica, alla farmacia, alla gestione dei macchinari e dell’edificio solo per citarne alcuni.

L’Ismett ha scelto di essere accreditato con JCI per l’attenzione che questi standard riservano alla capacità della struttura di garantire la sicurezza del paziente. Il sistema di accreditamento prevede, infatti, attraverso l’aggiornamento periodico degli standard, l’aumento graduale e progressivo dei livelli qualitativi attesi.

Accreditato per la prima volta nel 2009, primo centro nel meridione, l’Ismett ha ricevuto le successive verifiche triennali nel 2012 e l’ultima lo scorso ottobre, durante la quale è stata valutata la conformità con i nuovi standard Joint Commission International. I nuovi requisiti enfatizzano, in maniera particolare, il ruolo che giocano la Direzione e i dirigenti dell’ospedale nel miglioramento della qualità e della sicurezza dei pazienti, aspetti sui quali l’ISMETT è stato promosso a pieni voti.

“Tutto il personale di Ismett e Upmc continua a lavorare intensamente per fornire le migliore cure possibili in un ambiente sicuro per i pazienti, le loro famiglie e i lavoratori – commenta Bruno Gridelli, direttore dell’Istituto – Il successo della rigorosa valutazione esterna da parte della JCI è un’ulteriore conferma del buon uso che l’Istituto fa delle risorse messe a sua disposizione dal governo regionale.”

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