Dalla Svizzera campagna di prevenzione

Tatuaggi pericolosi per la salute:
si rischiano infezioni e cancro

di oggisalute | 7 agosto 2015 | pubblicato in Attualità
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I tatuaggi possono essere pericolosi per la salute. La notizia non è nuova, ma ulteriori conferme arrivano da un recentissimo studio svizzero, rilanciato dall’Usav, l’ufficio federale svizzero per la sicurezza alimentare, che ha stabilito come molti inchiostri per tatuaggi e colori per il trucco permanente comunemente utilizzati, anche tra quelli di ultima generazione, possano essere tossici.

Sono due le diverse équipe mediche che hanno effettuato analisi di laboratorio su 60 campioni tra inchiostri per tattoo e colori per trucchi indelebili, appena l’anno passato, e che hanno sollevato dubbi per i due terzi di essi, arrivando a proibirne oltre la metà.

In particolare, su 26 inchiostri, analizzati ben 22 hanno fatto sollevare obiezioni ossia ben l’85%. A seguito di questi test l’81% di questi inchiostri sono stati vietati. Dev’essere precisato, per non destare alcun inutile allarme che le percentuali così elevate sono state determinate dalla circostanza che i test hanno riguardato i prodotti che avevano già una dubbia reputazione o che non erano ancora stati sottoposti ad analisi.

Per ciò che riguarda i diversi 34 colori per il trucco permanente per cui sono state effettuate analisi, la metà sono stati giudicati problematici e un terzo è stato vietato. In questo caso, si tratta soprattutto di prodotti per le labbra e le sopracciglia. Le indagini scientifiche effettuate unicamente per i prodotti di nuova generazione o per quelli già da tempo in commercio ma non sottoposti a test in precedenza, secondo un laboratorio di Basilea hanno dimostrato addirittura che i produttori dei coloranti in questione non si preoccupano per nulla del rispetto delle esigenze legali.

Due inchiostri esaminati, infatti, contenevano idrocarburi aromatici policiclici (noti anche con gli acronimi IPA o HAP), che sono cancerogeni. Proibiti in Svizzera, si trovano principalmente nell’inchiostro nero. Il caso limite é quello di un inchiostro giapponese che ne conteneva 100 volte di più del limite autorizzato in Europa.

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