Studio condotto tra Siena e New York

Malattie autoimmuni, scoperto
meccanismo della morte improvvisa

di oggisalute | 12 giugno 2015 | pubblicato in Attualità
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Individuato il meccanismo che può causare morte improvvisa nei pazienti affetti da malattie autoimmuni. L’importante risultato è frutto di uno studio tra  l’Università di Siena,  la State University di New York e l’AOU Senese, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Circulation”, a firma del professor Franco Laghi Pasini dell’Università di Siena, direttore del dipartimento di Medicina Interna e Specialistica dell’ospedale Santa Maria alle Scotte, insieme ai colleghi Pier Leopoldo Capecchi e Pietro Enea Lazzerini ed al professor Mohamed Boutjdir di New York.

“Alcune malattie autoimmuni – spiega Laghi Pasini – tra cui il lupus, l’artrite reumatoide e il morbo di Sjogren, si associano alla possibile comparsa nel sangue di un particolare anticorpo, chiamato anti Ro-SSA. In un gruppo di pazienti con tali caratteristiche sono state  documentate alterazioni elettrocardiografiche correlate al rischio di morte improvvisa. Il nostro studio ha evidenziato come questo auto-anticorpo abbia la capacità di interagire sulle cellule cardiache con uno specifico canale ionico, che regola i movimenti del potassio, determinando  una specie di corto-circuito che può portare ad un improvviso e fatale arresto cardiaco”. Lo studio ha quindi una grande importanza per le attività di prevenzione che possono essere svolte in questi pazienti.

“E’ quindi molto importante – aggiunge Laghi Pasini –  individuare tempestivamente la presenza di questo anticorpo nei pazienti affetti da patologie autoimmuni e modulare le terapie in modo da prevenire eventuali crisi aritmiche fatali. Fondamentale sarà inoltre l’attività di counseling per i pazienti e i medici che li hanno in cura, allo scopo di  far conoscere il rischio esistente e di evitare l’utilizzo di alcuni farmaci, anche di comune impiego in patologie intercorrenti, che possano potenziare l’effetto negativo dell’anticorpo e precipitare l’evento aritmico ”.

In occasione del congresso dell’American Heart Association, che si è svolto negli Stati Uniti, il dottor  Lazzerini, a nome di tutto il gruppo di ricerca, è stato invitato a presentare i risultati di questo studio, che ha suscitato grande interesse.

Commenti

  1. Francesca M. scrive:

    Buongiorno,
    sono in cura per una connettivite indifferenziata con associata piastrinopenia autoimmune con deltacortene 5mg/die a giorni alterni e 7,5mg di methotrexate una volta alla settimana. rientro nella categoria a rischio descritta nello studio?
    Grazie per l’attenzione.

  2. Mirella S. scrive:

    A mia insaputa mi è stato inoculato nel volto olio di silicone ,
    NON avevo alcuna predisposizione a malattie autoimmuni . Il silicone mi ha causato artrite reumatoide sieronegativa .Mi han curato spesso con cortisone da molti anni che è noto abbassa le difese immunitarie.. Di recente il silicone si è diffuso nel corpo , nelle gambe a sx sopratutto ascelle e circola nel sistema linfatico.- Se si formassero granulomi interni vicino ad organi primari rischio la vita. secondo la vs ricerca sono più a rischio di altri essendo un caso gravissimo ?
    Ringrazio sin d’ora per la risposta

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