Pediatria.

“Nella pancia della balena”, come migliorare la permanenza dei bambini in ospedale

di oggisalute | 21 ottobre 2013 | pubblicato in Attualità
balena

Migliorare la permanenza dei bambini in ospedale. È l’obiettivo del progetto “Nella pancia della balena“, curato dall’associazione To.b, insieme alla Regione Piemonte e alla fondazione Crt, che si rivolge ai bambini ricoverati all’ospedale infantile Regina Margherita, a quelli accolti in Casa Ugi e a tutti i loro familiari.

Il progetto utilizza la lettura animata, i gruppi di lettura, i piccoli laboratori artistici e teatrali come supporto alla terapia farmacologia, per ricordare a tutti che un bambino malato è comunque un bambino con le sue fragilità e con una personalità ancora da costruire.

Il progetto ha mosso i primi passi grazie alla Fondazione per il libro, la musica e la cultura, in occasione del Salone del libro 2013, con il coinvolgimento dei reparti di Cardiochirurgia, Oncoematologia, Biblioteca e Casa Ugi. L’esperienza del Salone è servita come punto di partenza per verificare l’impatto degli incontri, la loro fattibilità e per strutturare un programma permanente. Le attività, che hanno avuto inizio a ottobre, proseguiranno fino a gennaio 2014.

L’associazione TO.b, che si avvale di persone con lunga esperienza nella promozione della lettura in scuole e biblioteche, nasce dalla storia di un bambino, Tobia. La malattia ha portato lui e i suoi familiari a passare molto tempo in diversi ospedali tra Firenze, Bologna e Torino. Una lunga degenza in reparto, la separazione dalla propria famiglia, dalla casa e dagli amici non possono che acuire o generare squilibri, disagi e sofferenza. In quei corridoi, è nata l’idea del progetto “Nella pancia della balena“, il cui titolo allude alla vita ovattata in ospedale, alla città di Torino, alla b di balena, ma soprattutto è un omaggio a Tobia.

Studi recenti del Ministero della Salute mettono in rilievo l’importanza di attività simili parlando addirittura di “trattamento non farmacologico del dolore”.

“È motivo di grande orgoglio per la Regione Piemonte – ha dichiarato Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura e alle politiche giovanili – sostenere questa prima fase del progetto, volto a portare attività culturali ai piccoli pazienti. Mi auguro che questa prima esperienza possa ampliarsi alle altre strutture ospedaliere di Torino e del Piemonte, affinché gli ospedali diventino luoghi di accoglienza e cura confortevoli, soprattutto per i bambini più sfortunati”.

Secondo Angelo Del Favero, direttore generale della azienda ospedaliera Città della salute e della scienza, “è sempre più importante l‘umanizzazione degli ospedali e della sanità. Bisogna curare lo spirito e la mente, oltre che il corpo, soprattutto nei piccoli pazienti in età pediatrica. Per questo motivo il Regina Margherita è un’eccellenza non solo dal punto di vista medico assistenziale, ma anche dal punto di vista dell’accoglienza dei reparti, anche grazie a iniziative come queste che si aggiungono alle numerose precedenti”.

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