Melanoma. Dal CNR nuovo metodo per capirne progressione

di oggisalute | 28 marzo 2013 | pubblicato in Attualità,Ricerca
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E’ un tumore estremamente aggressivo e resistente ai chemioterapici. Parliamo del melanoma che ha un’incidenza  relativamente bassa ma è in continua crescita; secondo il ministero della Salute, infatti, sono 14 i casi ogni 100.000 abitanti.

Un nuovo metodo per capire la progressione di questa patologia arriva da una ricerca condotta dall’Istituto per l’energetica e le interfasi del Consiglio nazionale delle ricerche (Ieni-Cnr) di Milano con la collaborazione dei dipartimenti di Bioscienze e Fisica dell’Università di Milano e del dipartimento di Fisica della Cornell University (Usa), che è stata pubblicata sul ‘Journal of Statistical Mechanics’.

Lo studio, infatti, dimostra la presenza in questo tumore di sotto-popolazioni aggressive, note come cellule staminali tumorali rendendo questo metodo di particolare interesse. Ciò avviene estraendo “una vasta gamma di informazioni statistiche dalla crescita in vitro di colonie cellulari di melanoma, tumore maligno dei melanociti (cellule presenti in particolar modo nei tessuti cutanei)”. Il nuovo metodo di analisi, sviluppato da un team di fisici teorici computazionali e biologi cellulari molecolari, servirà dunque per comprendere in maniera quantitativa la progressione tumorale.

“Un metodo di analisi classico – ha spiegato Stefano Zapperi, ricercatore Ieni-Cnr – per la crescita cellulare (il cristal violetto) si basa sulla stima del numero di colonie generate da singole cellule dopo un tempo stabilito. Le colonie, però, non sono sempre tutte uguali a causa dell‘eterogeneità tipica delle popolazioni cellulari. Da qui – ha aggiunto – l’idea di sviluppare un metodo di analisi statistica quantitativa in grado di estrarre, dalle immagini sperimentali, la distribuzione delle dimensioni e della forma delle colonie cellulari. La forma delle colonie in genere non è studiata, benchè permetta di ottenere informazioni interessanti sulla dipendenza della crescita cellulare dalla posizione delle cellule all’interno della colonia”.

Secondo i ricercatori, “la combinazione tra il metodo automatico di analisi e la formulazione di modelli statistici di evoluzione permette di identificare la presenza di sotto-popolazioni cellulari aggressive all’interno di un tumore. Inoltre questa tecnica potrebbe essere utilizzata per studiare l’evoluzione delle cellule staminali. L’approccio multidisciplinare può aprire nuove prospettive per lo sviluppo di tecniche di analisi quantitativa in campo biomedico”.

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