Messo a punto insieme agli esperti del centro d'arte parigino Le Laboratoire.

Il profumo del futuro non si spruzza ma si mangia

di oggisalute | 10 settembre 2012 | pubblicato in Attualità
foto

Il profumo del futuro non si spruzza ma si mangia. Parola di David Edward, professore della facoltà di medicina di Harvard specializzato in aerosol, che descrive The Whiff (significa la boccata), la nuova fragranza messa a punto insieme agli esperti del centro d’arte parigino Le Laboratoire.

“Sa di cioccolato, si spruzza in bocca e con una sola inalazione dà lo stesso piacere di un boccone fondente”, dice il professor Edward. Tant’è vero che il profumo al cioccolato ha dato il via a una nuova branca olfattiva, quella delle fragranze commestibili. Dopo The Whiff è la volta della caramella Deo (dell’azienda bulgara Alpi), che contiene un olio di rosa capace di emanare dai pori della pelle. I giapponesi, invece, hanno inventato il chewing-gum Fuwarinka al profumo di pesca, ma la vera rivoluzione ultra-tecnologica si chiama Swallowable Parfum ed è una fragranza ingeribile, inventata dal biologo di Harvard Sheref Mansy e dall’artista australiana Lucy McRae.

“Si tratta di una capsula cosmetica che permette alla pelle di sprigionare una fragranza di intensità proporzionale allo stato fisico ed emotivo di chi la emana – spiegano gli inventori – Dopo che l’organismo ha assimilato il profumo, l’epidermide diventa un nebulizzatore vivente. La capsula commestibile racchiude molecole di lipidi sintetici che mimano la struttura di quelle del corpo umano. Una volta ingerita, gli enzimi corporei rompono i lipidi di sintesi lasciando fuoriuscire le molecole profumate incapsulate, le quali salgono in superficie trasformandosi in microgocce durante la traspirazione”.

Difficile a dirsi se questi profumi avveneristici andranno sul mercato, ma è certo che gli odori giocano un ruolo fondamentale nella vita umana perché veicolano le emozioni attraverso le sensazioni che evocano. Ed esiste una vera patologia per chi non riesce a percepirli: si chiama anosmia e può essere temporanea (come quando si ha il raffreddore) oppure stabile, dovuta a traumi o polipi che ostruiscono il setto nasale.

Simile è anche l’iposmia, che diminuisce il potere dell’olfatto, senza annullarlo. Ai ‘malati’ olfattivi è dedicato il festival Food, flavour and our firth sense (Cibo, sapore e il nostro quinto senso) che si terrà nella cittadina inglese di Norwich a fine settembre e proporrà cibo adatto a chi soffre di anosmia.

Non a caso il disagio maggiore per chi soffre di questa patologia è la perdita del gusto, visto che la capacità di sentire i sapori è collegata al funzionamento del naso. Il medico americano Ronald De Vere, che è anosmico e dirige la Clinica dei Disturbi dell’Olfatto e del Gusto a Lakeway in Texas, ha scritto il libro Navigating Taste and Smell Disorders, in cui, insieme a una nutrizionista, consiglia alcune ricette capaci di risvegliare il gusto.

Lascia un commento

Protezione anti-spam *