Esperto: migliorare il cervello degli anziani con un videogioco

di oggisalute | 26 settembre 2012 | pubblicato in Prevenzione
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Anziani col cervello in forma grazie alla ‘cura’ di Ryuta Kawashima, il neuroscienziato giapponese che ha inventato il videogioco Brain Training. L’esperto ha spiegato in un incontro all’Università di Milano-Bicocca, la sua ricetta per migliorare le capacità delle persone affette da demenza senile senza l’uso farmaci, ma utilizzando quasi solo carta, penna e semplici calcoli. Lo ha fatto nel corso di un incontro organizzato dai ricercatori dell’ateneo coi quali collabora a un progetto internazionale sulla popolazione che invecchia.

Entro il 2020, secondo gli esperti, il numero delle persone con più di 65 anni supererà nel mondo quello dei bambini con meno di 5 anni, mentre entro il 2040 quello delle persone con più di 80 anni sara’ aumentato del 233%. In Italia, nel 2040, il 32,6% della popolazione avrà più di 65 anni, il 10,4% piu’ di 80.

In questo scenario è nato il Progetto Alias (acronimo per ‘Alta formazione, Internazionalizzazione nell’Ageing Society’) col quale l’Università Bicocca ha avviato una collaborazione scientifica sull’asse Giappone-Italia, Paesi caratterizzati da dinamiche di invecchiamento molto simili.

La terapia dell’apprendimento nella demenza senile, ha spiegato Kawashima, ”è una risposta al problema del decadimento delle capacità cognitive degli anziani. Si tratta di un percorso di formazione, ormai somministrato a più di diecimila persone in Giappone, solo lo scorso mese sono stati in 15 mila a partecipare. E’ basato su semplici operazioni con i numeri fatte con carta, matita, lettura ad alta voce e interazione verbale con un allenatore”. Questo sistema, ha aggiunto il neuroscienziato, ”è stato anche il punto di partenza per lo sviluppo del mio videogioco”.

L’effetto è quello di mantenere in esercizio e migliorare la funzione pre-frontale, compresa quella cognitiva, la capacità di comunicazione e d’indipendenza. L’efficacia di questo trattamento, ”è confermata su pazienti giapponesi affetti da demenza senile, sui quali ha agito come sistema di riabilitazione cognitiva permettendo una riduzione del carico assistenziale e quindi del relativo costo sociale”. Kawashima ha quantificato il risparmio per le casse del sistema sanitario Giapponese: 865 dollari all’anno per ciascun paziente (1054 dollari e’ il costo pieno del trattamento convenzionale contro i 189 dollari della terapia dell’apprendimento).

”Le conseguenze del progressivo invecchiamento globale della popolazione – ha concluso Stefania Bandini, ordinario di Intelligenza artificiale nel Dipartimento di Informatica dell’Università Bicocca e coordinatrice del Progetto Alias – sono importanti soprattutto in termini di aumento della spesa pubblica e della contemporanea contrazione della crescita economica, dovuta alla diminuzione del numero di lavoratori e al rallentamento del risparmio”.

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