Il tasso di mortalità è calato grazie alle nuove terapie

Aids: in Italia 4 mila nuovi casi l’anno

di oggisalute | 28 settembre 2012 | pubblicato in Attualità
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Oggi il virus dell’HIV è di fatto un’altra malattia rispetto a quello che era 30 anni fa perchè è diventata cronica: non uccide più subito, ma continua subdolamente a colpire le persone infette. Ci sono in Italia circa 150 mila persone che hanno contratto il virus HIV e di questi circa 22mila hanno poi sviluppato la sindrome AIDS.

Mentre il tasso di mortalità è calato verticalmente grazie alle nuove terapie antivirali, il tasso di contagio è rimasto stabile: 4.000 nuovi casi l’anno nel nostro paese. E’ quanto emerso durante la seconda giornata della 4ˆ edizione dell’International Roche Infectious Diseases Symposium (IRIDS 2012), il Simposio Internazionale sulle Malattie Infettive organizzato a Roma da Roche Diagnostics per fare il punto sulle nuove strategie di gestione delle malattie infettive, quali Epatite B e C, AIDS e CMV.

Nel corso del suo intervento “Sfide e opportunità – Monitoraggio dell’HIV e strategie di gestione”, il Professor Carlo Federico Perno, Ordinario di Virologia all’Università Tor Vergata di Roma, ha fatto il punto sulle nuove evidenze in tema di trattamento e prevenzione dell’AIDS: “Non è ncora possibile tecnicamente vincere la guerra contro il virus HIV ma ogni giorno si può vincere una importante battaglia sul campo. Una volta contratto il virus non è possibile debellarlo dall’organismo – continua Perno – ma attraverso test diagnostici che ci permettono di identificare terapie sempre piu’ personalizzate per il singolo paziente, oggi possiamo tenere sotto controllo la sua replicazione ed evitare cosi lo sviluppo della malattia conclamata. Ecco perchè oggi dico che il virus “dormicchia” ma può mutare in ogni momento e quindi resistere alle terapie in corso. Solo un monitoraggio continuo con test di nuova generazione ci potrà permettere di individuare precocemente queste mutazioni ed adeguare rapidamente la cura”.

Per combattere l’AIDS non bastano i 25 nuovi farmaci antivirali ma diventa strategico il ruolo della diagnostica, non solo nella fase di prevenzione ma anche come monitoraggio terapeutico per accompagnare e controllare lo stato di salute del paziente siero positivo per il resto della sua vita. “I test diagnostici per il monitoraggio della carica virale del virus HIV sono di importanza cruciale per il successo dei trattamenti che stanno diventando sempre piu’ personalizzati” ha spiegato alla platea Michael Heuer, Responsabile EMEA ed America Latina di Roche Diagnostics.

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