L'aumento dei casi potrebbe essere collegato all'emergenza rifiuti

Tumori e mortalità: il quadro allarmante della Campania

di oggisalute | 19 luglio 2012 | pubblicato in Attualità
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Più che raddoppiati i decessi per mielomi e linfomi, aumentate significativamente le morti per tumori al colon e al polmone: è allarmante il quadro che emerge da una ricerca dell’Istituto Pascale di Napoli, che sarà pubblicata a ottobre, sull’incremento della mortalità per tumori nelle province di Napoli e Caserta negli ultimi 20 anni. Un incremento, secondo gli esperti, che potrebbe essere collegato all’emergenza rifiuti.

“Napoli e Caserta – si legge nell’abstract dello studio confermano la loro diversità nel panorama della mortalità per tumori in Italia. Il trend degli ultimi anni evidenzia aumenti anche per neoplasie tradizionalmente a bassa mortalità nel sud Italia. Tale andamento anomalo non può non sollevare interrogativi sulle cause che lo hanno determinato”.

I dati parlano chiaro: gli incrementi più elevati nei maschi si osservano per il carcinoma del colon-retto e del polmone sia a Napoli che a Caserta (52.8% e 66.8%, rispettivamente); forti incrementi si registrano per i tumori del sistema emolinfopoietico: linfoma Non-Hodgkin e mieloma multiplo a Napoli (44.4%; 123.8%, rispettivamente) e leucemie a Caserta (48.4%).

Nelle donne si riconferma il cancro del colon-retto per entrambe la province (20.4%; 57.5%, rispettivamente) e anche i tumori del sistema emolinfopoietico (linfoma Non-Hodgkin 79.4% e 127.8%; mieloma multiplo 100%). Complessivamente il trend di mortalità mostra valori significativamente in aumento nei maschi per il tumore del colon-retto, pancreas, prostata, linfoma Non-Hodgkin e mieloma multiplo; viceversa significativamente in diminuzione è il tumore della laringe.

Nelle donne l’intensità della variazione espressa dall’APC (annual percent change) è anche più forte rispetto a quella osservata nei maschi e si riconfermano gli stessi aumenti ma una significativa diminuzione per il tumore dell’utero (corpo e cervice). Lo studio, coordinato dall’epidemiologo Maurizio Montella dell’Istituto Pascale, ha utilizzato per il calcolo dei tassi standardizzati le schede di morte (1988-2008) individuali, codificate dall’ISTAT, per età (in quinquenni), sesso, residenza e causa di morte.

Per la standardizzazione si è utilizzata la popolazione italiana al censimento 2001.

Commenti

  1. Devon Barbre scrive:

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