Le due malattie colpiscono duramente i più poveri

Unicef: ogni anno muoiono 2 mln di bambini di polmonite e diarrea

di oggisalute | 9 giugno 2012 | pubblicato in Attualità
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Polmonite e diarrea causano quasi un terzo delle morti – dunque più di due milioni ogni anno – di bambini al di sotto dei cinque anni a livello mondiale. Quasi il 90% delle morti per polmonite e diarrea avvengono nell’Africa sub-sahariana e nell’Asia meridionale. L’Unicef lancia un nuovo rapporto su polmonite e diarrea, i due principali killer dei bambini di età inferiore ai cinque anni, sottolineando la grande opportunità di ridurre il divario nella sopravvivenza dei bambini sia tra diversi paesi, che all’interno dei paesi stessi, grazie all’aumento dell’impegno, dell’attenzione e dei finanziamenti.

“Noi sappiamo cosa serve contro polmonite e diarrea, le due malattie che colpiscono duramente i più poveri – ha dichiarato Anthony Lake, direttore generale dell’Unicef – l’incremento di semplici interventi potrebbe far superare i due maggiori ostacoli alla sopravvivenza infantile contribuendo a dare ad ogni bambino buone possibilita’ di crescita”.

Prevenzione e trattamenti per entrambe le malattie spesso si sovrappongono e includono interventi fondamentali quali l’aumento della copertura vaccinale, la promozione dell’allattamento al seno, il lavaggio delle mani con sapone, l’ampliamento dell’accesso all’acqua potabile sicura e ai servizi igienici, la distribuzione di sali per la reidratazione orale per i bambini con diarrea e antibiotici per i bambini con polmonite batterica.

Il rapporto dell’Unicef è stato reso pubblico poco prima del lancio di un’importante iniziativa mondiale per la sopravvivenza dei bambini – che si terrà a Washington i prossimi 14 e 15 giugno – promossa dai governi di Etiopia, India e Stati Uniti, con 700 leader ed esperti a livello mondiale del settore privato e pubblico e della società civile.

Il rapporto afferma che oltre 2 milioni di bambini potrebbero essere salvati nei 75 Paesi con il tasso più alto tasso di mortalità se tutti i bambini al di sotto dei cinque anni di età di ciascun paese ricevessero la stessa adeguata copertura ricevuta dal 20% della popolazione più ricca degli stessi paesi.

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