In Sicilia muoiono ogni anno 2.500 persone di infarto

Nasce in Sicilia la rete miocardio acuto contro l’infarto

di oggisalute | 22 giugno 2012 | pubblicato in Prevenzione
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Nel 2011 sono circa 2.500 in Sicilia le morti dovute ad infarto miocardico acuto, con una prevalenza che tocca la popolazione maschile: sono infatti 1.475 gli uomini colpiti. Il 50% dei decessi avviene durante il trasporto in ospedale. I dati sono tratti dall’Atlante della sanità regionale e in particolare dall’Osservatorio epidemiologico, e sono stati diffusi stamattina da Giovanni de Luca, dirigente
della Unità Operativa Qualità e Governo Clinico dell’assessorato alla Salute e componente regionale della rete per la prevenzione e la cura di questo tipo di infarto, lanciata nel corso dell’incontro.

Secondo la mappa regionale il distretto maggiormente colpito è quello dei Nebrodi e dell’entroterra della provincia di Messina, dove le morti osservate sono più di quelle attese nella media regionale, vista anche la carenza sul territorio di adeguati ricoveri e di strutture di emodinamica.

Il quadro è ora oggetto di studio del primo corso di formazione teorico-pratico di elettrocardiografia essenziale che si tiene a Palermo nei locali del Cerisdi (Centro ricerche e studi direzionali) presieduto dal sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale, e frutto di un protocollo di intesa con la Regione Siciliana.

Grazie all’accorso, ha spegato De Luca, “stiamo formando gli operatori e portando a termine il progetto di una rete regionale dell’infarto miocardico acuto che servirà certamente a diminuire il numero dei decessi durante il trasporto in ospedale”. La chiamata del 118 farà arrivare un’ambulanza capace di trasmettere già l’elettrocardiogramma che dalla centrale operativa raggiungerà immediatamente le unità coronariche con emodinamica, e in base alle caratteristiche si deciderà se il paziente dovrà subire un
intervento.

Si saltera’ dunque il passaggio al pronto soccorso, “riducendo sensibilmente -sottolinea De Luca- i tempi di attesa e sarà trasportato immediatamente nel luogo più adatto, non il più vicino, per ricevere le ulteriori cure adeguate”. Con questa nuova rete la Sicilia si adegua ai parametri delle Regioni più evolute, come l’Emilia Romagna.

Con l’elettrocardiogramma in ambulanza il paziente riceverà da subito una terapia riperfusiva e in base all’insorgenza dei sintomi, già sarà destinato al centro più adeguato. “E’ una rivoluzione pe la Sicilia che è stata confermata regione target nel progetto europeo promosso dalla Società europea di Cardiologia”, sottolinea De Luca, e ricorda che “un grosso riconoscimento è arrivato anche dall’Università Bocconi che ha preso a modello la Sicilia nel progetto costi efficacia delle terapie ripercussive dell’infarto”.

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