Sono circa un terzo di quelli effettuati

Chirurgia estetica: gli interventi per riparare gli errori

di oggisalute | 21 giugno 2012 | pubblicato in Attualità
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Le cifre parlano chiaro: un terzo degli interventi di chirurgia estetica sono fatti per riparare ad errori e complicanze derivanti da interventi precedenti. Al primo posto tra quelli ‘a rischio’ la mastoplastica addittiva, ovvero inserimento di protesi al seno per aumentarlo o rimodellarlo, ma anche lifting, blefaroplastica e rinoplastica hanno sviluppato una ampia casistica. Numeri che potrebbero lievitare ancora dopo lo scandalo delle protesti Pip che il servizio sanitario nazionale sarà obbligato a sostituire.

Domani a Napoli al X Corso Internazionale di Chirurgia plastica (Hotel Mediterraneo, dalle 8.00 per l’intera giornata), per la prima volta parlerà di come prevenire e risolvere le complicanze in chirurgia plastica. Il corso, ormai un appuntamento fisso del settore, è organizzato dalla Asl 1 di Napoli, Unità di Chirurgia Plastica del Vecchio Pellegrini, direttore Alfredo Borriello.

”Le nostre parole d’ordine devono essere sicurezza e qualità. Intanto è importante che per la prima volta si focalizzi un appuntamento internazionale sugli insuccessi della chirurgia plastica – sottolinea Borriello – E’ importante infatti conoscere e capire le differenze tra i prodotti utilizzati, fare domande sul profilo della sicurezza, informarsi sull’azienda che fornisce per esempio le protesi, condividere con il medico le proprie esigenze e chiedere ogni tipo di informazione sui risultati che solo il medico puo’ dare sulla base della sua esperienza. Non è ipotizzabile sostituire il parere del proprio chirurgo di fiducia con una ricerca su internet o con notizie reperite in rete”.

La mastoplastica additiva al seno, dunque, è l’intervento che raccoglie il maggior numero di segnalazioni per presunti interventi secondari con il 30% delle lamentele, seguono la riduzione del seno (15%), interventi sui capillari (12%), rinoplastica (12%), blefaroplastica (operazioni alle palpebre, 9% di insuccessi), chirurgia plastica alle orecchie (6%). Di contro all’entusiasmo del 75% dei pazienti operati, un 16% è più tiepido mentre il 9% è sicuramente pentito e si ritrova con palpebre rovesciate, seni squilibrati, liposuzioni imperfette.

”Esistono i cosi detti ‘pentiti delle protesi’ – dichiara Borriello anticipando alcuni temi che verranno trattati a Napoli dai maggiori specialisti italiani e stranieri- nel corso di un intervento secondario al seno è possibile sostituirle o quando c’è l’indicazione usare al loro posto del grasso corporeo prelevato dallo stesso paziente. Per gli insuccessi della blefaro, che può portare danni oculistici, oggi c’è la figura del chirurgo oftalmoplastico. Anche la rinoplastica può richiedere spesso un secondo o anche un terzo intervento per problemi funzionali ma anche perche’ nel corso degli anni il naso può ‘scendere”’.

”Siamo molto soddisfatti della nuova normativa che non consente interventi estetici sulle minorenni, molte studentesse chiedono ai genitori di rifarsi il seno, o altre parti del corpo per uniformarsi ad un ideale estetico fittizio, magari come regalo per la promozione scolastica. E soprattutto non hanno neppure idea lontanamente dei rischi che corrono quando si affidano a mani sbagliate che magari promettono interventi low cost. All’appuntamento napoletano parteciperanno importanti chirurghi plastici europei come l’inglese Dhillon, il greco Kontoes, il romeno Stan, gli italiani Botti, Gasparotti, Persichetti, Pelle Ciaravolo, Bracaglia.

Commenti

  1. Freeman Stell scrive:

    Thanks for the nice read :-)

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