A certificarlo è l'autorevole settimanale londinese 'The Economist'

Bellezza: l’Italia al terzo posto tra i Paesi che ricorrono al bisturi

di oggisalute | 4 giugno 2012 | pubblicato in Attualità
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L’Italia avrà pure un’economia disastrata, ma gli italiani, nonostante gli allarmanti dati sul PIL e la disoccupazione alle stelle, rappresentano la terza potenza al mondo nel business dell’estetica. A certificarlo è l’autorevole settimanale londinese The Economist che, pubblicando i dati dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery sull’incremento mondiale del ”ritocchino”, stila una classifica che vede l’Italia al terzo posto in assoluto (820.000 interventi effettuati lo scorso anno, ovvero più di 13 ogni mille persone) tra i Paesi che più ricorrono al bisturi, davanti a nazioni ben più popolose come Stati Uniti (leader per numero di interventi -oltre 3,3 milioni – ma con una più bassa percentuale di incidenza sulla popolazione totale), Giappone 12 per mille, Brasile 11 per mille; Francia e Canada 8 interventi; Germania 6; e Russia 2 per mille. Guida la classifica la Corea del sud con 16 interventi per mille abitanti, seguita, a sorpresa, dalla Grecia con 14 interventi.

Registrando un costante aumento di interventi, di grande o piccola entità, dunque, quello della chirurgia estetica si conferma uno dei settori che gode di miglior salute sul panorama nazionale, soprattutto grazie all’esborso in interventi di ritocco al seno. In Italia, infatti, sono in aumento gli interventi di mastoplastica additiva, mentre in Brasile – riferisce ancora l’Economist – spopolano le operazioni al sedere (sette volte in piu’ che negli altri paesi) e in Grecia quelle di allungamento del pene, richieste dagli uomini ellenici dieci volte piu’ spesso rispetto ai ”colleghi” delle altre nazioni.

Numeri, questi, che confermano l’andamento emerso dai dati raccolti in seguito a un’indagine condotta da Duepuntozero Research e DoxaPharma per l’Osservatorio Nazionale sulla Chirurgia Estetica in Italia promosso da LaClinique, che parla di una significativa crescita (+11%) nella percezione positiva che gli italiani hanno della chirurgia estetica.

”La mastoplastica additiva, stimolando l’interesse del ben 15% del campione, resta uno degli interventi di maggior interesse per gli italiani, gettonatissimo soprattutto dalle più giovani”, commenta Omar Fogliadini, fondatore e managing director de LaClinique, che aggiunge: ”E’ da sottolineare come la definitiva consacrazione del seno rifatto venga direttamente dagli uomini italiani.

Il 65% dei rappresentanti del sesso forte, infatti, si è dichiarato favorevole a un intervento ben fatto, confessando addirittura che in molti casi è impossibile riconoscere la mano del chirurgo”. Sì al ritocco, quindi, ma a patto che l’operazione non sia troppo invasiva e che i suoi effetti non si rivelino eccessivi: nonostante alcuni ”irriducibili” del decolletè prosperoso, infatti, ben l’80% del campione preso in esame da Doxa afferma con decisione che la figura ideale deve essere soprattutto ben proporzionata e con le curve al posto giusto, mentre il 73% dichiara di preferire la forma al volume e l’oltre 60%, tra uomini e donne, è concorde nel giudicare la terza la taglia più adeguata.

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