Una ricerca pubblicata sulla rivista Neurology,

Epilessia: la prima reazione ai farmaci permette di prevedere gli attacchi futuri

di oggisalute | 17 maggio 2012 | pubblicato in Ricerca
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La prima reazione ai trattamenti con farmaci in seguito alla diagnosi di epilessia può prevedere la probabilità di attacchi epilettici in seguito. Come rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Neurology, un gruppo di ricercatori dell’University of Melbourne in Australia
ha infatti scoperto un pattern nell’epilessia che emerge nelle prime fasi della malattia.

La risposta di un paziente ai primi due cicli di farmaci può fornire delle informazioni utili per prevedere la sua guarigione dagli attacchi. “Il nostro studio ha analizzato un campione di 1098 epilettici dai 9 ai 93 anni, tutti appena diagnosticati come tali. Abbiamo seguito questi pazienti nel loro trattamento, in alcuni casi anche per 26 anni in seguito alla prima somministrazione di farmaci”, ha spiegato Patrick Kwan, ricercatore a capo dello studio.

“I pazienti erano considerati guariti – ha continuato – se non subivano attacchi epilettici a un anno dalla prima somministrazione dei farmaci, senza che ci fossero stati cambiamenti nella terapia. Se gli attacchi persistevano, si sceglieva un altro farmaco da aggiungere e sostituire a quello precedente. Se il secondo non funzionava, si dava un terzo e così via fino a nove cicli di farmaci”.

I ricercatori hanno scoperto che il 50 per cento dei pazienti non aveva più attacchi dopo la somministrazione del primo farmaco, il 13 per cento dopo la somministrazione del secondo e appena il 4 per cento dopo la somministrazione del terzo. “Le possibilita’ di guarigione scendono drasticamente se il primo ciclo di trattamento non funziona. La risposta ai primi farmaci è quindi un indicatore
affidabile per prevedere gli attacchi”, ha concluso Kwan.

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