Bambino Gesù, inaugurato parco giochi per piccoli pazienti

di oggisalute | 13 luglio 2015 | pubblicato in Attualità
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Inaugurato il nuovo parco giochi inclusivo destinato ai piccoli pazienti ricoverati presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Santa Marinella. Un’area di 110 metri quadrati tutta dedicata a gioco e movimento, in grado di accogliere al meglio anche i bambini con disabilità.

L’evento, al quale hanno presso parte Mariella Enoc, presidente del Bambino Gesù, il cardinale Francesco Coccopalmerio e le autorità locali, rappresenta l’atto conclusivo di una campagna di raccolta fondi che ha coinvolto attivamente la cittadinanza e le associazioni del territorio.

Il parco è stato dedicato alla memoria della duchessa ‘Maria Salviati’, che a partire dall’immediato primo dopoguerra gestì e in seguito ricevette in donazione dalla principessa Elena di Savoia la colonia di Santa Marinella, destinata “ai bambini poveri del Gianicolo che necessitano di cure marine”.

L’area ludica, la cui superficie è completamente rivestita di pavimentazione in gomma anti-trauma, è caratterizzata tra l’altro da un gioco a forma di nave, che consente l’accesso ai bambini su sedia a rotelle. Prevista anche una ‘casetta delle attività’ senza barriere: utilizzabile sia dall’interno che dall’esterno, permette il gioco di più piccoli in contemporanea.

La sede di Santa Marinella è un centro di eccellenza per il trattamento riabilitativo multidisciplinare di pazienti con patologie del sistema nervoso centrale innate o acquisite, oltre ad essere una struttura di riferimento per la progettazione e l’utilizzo di sofisticati sistemi robotici per la riabilitazione delle disabilità. Nel 2014, presso la sede di Santa Marinella sono stati seguiti 482 pazienti con disabilità neurologica e neuromotoria (91%) e affetti da disturbi cognitivo-comportamentali (9%).

«Realizzare il parco giochi in un presidio di eccellenza scientifica e sanitaria come quello di Santa Marinella – dichiara Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – significa porre ancora più attenzione verso la cura e l’accoglienza del piccolo paziente. L’elemento ludico, infatti, non è un aspetto accessorio nella terapia del bambino ospedalizzato, ma un elemento fondamentale. Nel corso di un’ospedalizzazione, infatti, rendere accessibile il gioco a tutti i bambini consente di sostenere l’intero nucleo familiare e gli stessi operatori sanitari in un processo di cura sempre più ampio. Quest’area rappresenta anche il segno della collaborazione positiva con le associazioni e le famiglie che abitano il territorio».

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