Successo per la prima edizione del Festival della Scienza medica

di oggisalute | 12 maggio 2015 | pubblicato in Attualità
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La prima edizione del FESTIVAL DELLA SCIENZA MEDICA. LA LUNGA VITA ha registrato un grande successo qualitativo e quantitativo: un numero assai elevato di partecipanti, paragonabile a quello dei maggiori festival nazionali, ha seguito nei quattro giorni di programmazione incontri, dibattiti, lectures sul complesso e variegato mondo delle scienze biomediche.

Il FESTIVAL DELLA SCIENZA MEDICA. LA LUNGA VITA è un’iniziativa ideata e progettata da Fabio Roversi Monaco, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna con il concorso di Genus Bononiae. Musei nella Città, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Carisbo.

“Dal successo del Festival, emerso con grande e rassicurante evidenza, mi sento di trarre due considerazioni. – dichiara Fabio Roversi Monaco, Presidente di Genus Bononiae – La prima, particolare, è che il riferimento ai portici di Bologna, già alla base de dell’idea iniziale del Festival, è stato ben felice perché oggi in luoghi ricchi di storia e nello stesso tempo testimoni dell’importanza di percorsi culturali e scientifici diffusi, ha caratterizzato le nostre giornate, inducendoci a confermare l’importanza di un ciclico appuntamento annuale a primavera per proseguire quanto è appena iniziato con il primo Festival.

La seconda considerazione, che è emersa alta e forte dalle vicende storiche, dalle narrazioni, dalle esperienze richiamate da tanti e soprattutto dalla voce dei grandi scienziati coinvolti, è che occorre rivolgere alla scienza medica un sentimento di generale gratitudine e non soltanto per la scoperta dei tanti vaccini nel corso del XX secolo.”

Più di 110 studiosi, scienziati e specialisti di vari settore, provenienti da tutto il mondo, hanno discusso di diversi argomenti, innanzitutto di biologia e medicina della terza età. Inoltre, di medicina rigenerativa, del sogno dell’immunità, del controllo sul cancro, della medicina del dolore e di placebo, della medicina dei trapianti, delle nuove tecnologie dell’imaging, di comunicazione a distanza e telemedicina, delle frontiere delle biotecnologie, di tecniche di fecondazione assistita, di nutraceutica e della nuova geroscienza.

Il centro medievale di Bologna è stato il luogo ideale della prima edizione del Festival della Scienza Medica; Bologna, la città  dove nacque la prima moderna Scuola di Medicina, si è riproposta come sede naturale e  centro pensante per una riflessione a ampio raggio sulla salvaguardia della nostra salute e sugli sviluppi e l’evoluzione della scienza medica.

Le conferenze e gli incontri del programma di “Bologna medicina” hanno ribadito la centralità e l’importanza della medicina e della sua evoluzione scientifica e nel dibattito pubblico. La medicina è complesso di scienze e pratiche in continuo movimento, indotto non solo dall’impiego delle nuove tecnologie biomediche e dall’incalzare della ricerca, ma anche da una rinnovata concezione della corporeità e della finitudine, ed è nella sua natura il dialogo continuo con discipline come la filosofia, la storia, l’antropologia, la giurisprudenza, l’economia.

Il festival della medicina ha voluto evidenziare l’urgenza di questo dibattito offrendo al pubblico la possibilità di uno sguardo non distante e distaccato da una disciplina come quella medica percepita spesso come cittadella inavvicinabile e lo ha reso partecipe coinvolgendolo nella complessità del suo percorso sociale ed etico in un’epoca segnata talvolta da un giudizi affrettati e superficiali.

Da questo intreccio di contenuti e contenitori ha preso vita la prima edizione che gli organizzatori ma soprattutto il pubblico dei partecipanti ha considerato intensa, utile, chiara e in certi momenti anche divertente.

Il FESTIVAL DELLA SCIENZA MEDICA. LA LUNGA VITA non si conclude  dopo questi quattro giorni e dà appuntamento al pubblico bolognese martedì 26 maggio, alle ore 10,30 nell’Aula Magna di Santa Lucia, con un incontro dal titolo “Come moltiplicare il codice della vita”, a cui parteciperà il Premio Nobel per la Chimica nel 1993 Kary Mullis,  che con l’invenzione della PCR (Polymerase Chain Reaction) la tecnica alla base dell’amplificazione in vitro dei frammenti di DNA, ha inaugurato una nuova era di ricerca e applicazioni nei più diversi campi d’indagine. A dialogare con lui un rappresentante dell’impresa farmaceutica, Sergio Dompé, e uno scienziato, ricercatore nel campo dei genomi vegetali, Michele Morgante.

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