Sanità

Cannabis terapeutica, Css:
“Non può considerarsi una cura”

di oggisalute | 11 luglio 2019 | pubblicato in Attualità
cannabis

Il parere del Consiglio superiore di sanità sulla cannabis terapeutica è sul tavolo del ministro della Salute e, a quanto apprende l’Adnkronos Salute, per gli esperti che l’hanno redatto la cannabis ad uso medico “non è un farmaco, non è stata sottoposta ai controlli dell’Ema o dell’Aifa e non può quindi considerarsi una cura”. Inoltre, secondo il parere emesso dalla V sezione del Consiglio superiore di sanità, “non ci sono sufficienti studi e trial che hanno testato le reali capacità antidolorifiche”: per questo, suggeriscono gli esperti del Css, “occorre una sperimentazione”.

Lo scorso anno il ministro della Salute Giulia Grillo aveva visitato lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, dove viene prodotta la cannabis ad uso medico utilizzata in Italia, sottolineando in quell’occasione la volontà “di fare ogni sforzo affinché in tutte le farmacie torni disponibile la cannabis ad uso medico per garantire la continuità terapeutica”. Ora il parere del Css potrebbe dare una svolta.

La possibilità di avviare una sperimentazione sulla cannabis ad uso terapeutico trova una sponda favorevole in Giuseppe Remuzzi, presidente della sezione V del Consiglio superiore di sanità. “Sono d’accordo nel farla e farla bene – spiega Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, all’Adnkronos Salute – non possiamo considerarla la ‘panacea’ senza verifiche serie e accurate. Credo che la sperimentazione sia una cosa buona per tutti”.

“Nessuna bocciatura dal Consiglio superiore di sanità, i pazienti continueranno le terapie. Nessuna interruzione delle forniture e della produzione – afferma in una nota il ministro Grillo dopo le notizie sul parere del Consiglio superiore di sanità – voglio tranquillizzare i pazienti in trattamento e le associazioni che tutelano i soggetti in terapia del dolore, il parere non contiene prescrizioni negative, pertanto non sarà bloccato l’utilizzo terapeutico della cannabis e continuerà a essere assicurato ai sensi della normativa vigente”.

La nota precisa che il ministro della Salute il 19 marzo scorso “ha richiesto al Css un parere sull’aggiornamento dell’allegato tecnico allo schema di decreto ministeriale 9 novembre 2015, senza esplicitamente indicare un approfondimento sulla valenza terapeutica della cannabis”. Il Css è un organo tecnico scientifico e “ha espresso un proprio parere, inviato nelle settimane scorse al ministro, per i successivi adempimenti da parte dell’Ufficio legislativo e della Dg Dispositivi medici e del servizio farmaceutico”.

“Valuterò con le direzioni tecniche e i soggetti interessati l’opportunità di recepire quanto indicato nel parere dal Css sulla necessità di avviare una sperimentazione clinica a maggior tutela dei malati – precisa Grillo – I pazienti sanno bene che mi sono impegnata personalmente per aumentare le scorte di cannabis ad uso medico, incrementando le importazioni dall’Olanda e raddoppiando la produzione di cannabis dello Stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze, e proprio nei prossimi giorni insieme al ministero della Difesa e al Mipaaf finalizzeremo l’accordo per migliorare ancora il processo produttivo e garantire l’approvvigionamento ai malati”, annuncia.

(Fonte: Adnkronos)

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