Chirurgia

Eseguita a Messina la prima tiroidectomia
transorale robotica in Europa

di oggisalute | 12 aprile 2018 | pubblicato in Attualità
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La prima tiroidectomia transorale robotica in Europa è stata eseguita a Messina, presso l’Azienda universitaria Policlinico “G. Martino”.

Un team di chirurghi, anestesisti ed endocrinologi dell’Università degli Studi di Messina ha trattato ed operato sinergicamente, per la prima volta in Europa, un piccolo nodulo tiroideo sospetto, utilizzando un robot chirurgico, attraverso una piccola incisione nascosta nel labbro inferiore, con l’obiettivo di migliorare drasticamente le future pratiche chirurgiche.

Sotto la guida di chirurghi provenienti dalla Korea University (Seoul), con il professor Hoon Yub Kim, pioniere della chirurgia robotica della tiroide, il team ha utilizzato il robot per operare un giovane paziente per un nodulo tiroideo sospetto. Una volta inserito nel corpo attraverso una piccola incisione nel libro inferiore, il robot fornisce ai chirurghi un feedback video senza precedenti dall’interno del corpo, rendendolo ideale per la chirurgia del collo e della tiroide in particolare.

Schermata 2018-04-11 alle 23.26.30“Si tratta di un progetto importante, internazionale – spiega Gianlorenzo Dionigi, direttore della Divisione di Chirurgia endocrina e mininvasiva di Messina – che ha visto la collaborazione tra l’Università degli Studi di Messina e la Korea University. L’intervento si è reso possibile grazie alla integrazione di figure professionali di altissimo livello della nostro ospedale quali gli endocrinologi diretti dal professor Cannavò, anestesisti con il professor Mondello, il direttore del Dipartimento chirurgico professor Navarra e tutto il personale infermieristico del blocco operatorio del Policlinico”.

“La chirurgia robotica – aggiunge Giuseppe Navarra – consente ai medici di eseguire vari tipi di procedure complesse con maggiore precisione, flessibilità e controllo. Il sistema robotico usato presenta braccia meccaniche dotate di una camera e di strumenti chirurgici. Il chirurgo controlla le braccia mentre è seduto davanti ad una console dotata di monitor, vicino al tavolo operatorio. Usando la chirurgia robotica, i chirurgi riescono ad eseguire procedure delicate e complesse che, invece, potrebbero essere difficili con altri metodi. La chirurgia robotica presenta una minore perdita di sangue e di percezione del dolore”.

Il robot è uno strumento a disposizione del Policlinico di Messina. Si tratta di un dispositivo utile, flessibile e dedicato per diversi settori chirurgici. Il Policlinico ha già realizzato nuovi interventi robotici specifici per la chirurgia generale ed oncologica diretta dal professor Navarra ed interventi urologici sotto la guida del professor Vincenzo Ficarra.

Schermata 2018-04-11 alle 23.26.50“In dettaglio,  – prosegue Dionigi – l’asportazione della ghiandola tiroidea, senza cicatrici, avviene mediante un piccola incisione di un centimetro, ‘nascosta’ nel cavo orale, nel vestibolo. I vantaggio principale di questa tecnica chirurgica è l’eccellente risultato estetico con l’eliminazione completa di cicatrici chirurgiche nel collo o in altre sedi visibili. Un ulteriore evidente vantaggio è l’assenza di complicanze della ferita chirurgica stessa quali soprattutto il cheloide, l’ipertrofia della cicatrice, i sieromi ed ematomi. I pazienti inoltre si mobilizzano dal letto precocemente, si alimentano e parlano il pomeriggio stesso dell’intervento”.

La Divisione di Chirurgia endocrina e mininvasiva dell’Università di Messina è il quindi primo istituto in Europa a proporre tale tecnica chirurgica con il robot. Un importante prestigio per il Policlinico, l’Università e la città di Messina. La chirurgica tiroidea senza cicatrici è stata proposta ed validata da un gruppo di studio internazionale (Transoral Thyroidectomy Study Group) composto dai massimi esperti della chirurgia endocrina quali Gianlorenzo Dionigi, Ralph Tufano (John Hopkins, Baltimora, Stati Uniti), Hoon Yub Kim (Korea University, Seoul) e Angkoon Anuwong della Siam University di Bangkok. I criteri di selezione per questo tipo di intervento sono i noduli tiroidei con diametro non superiore ai 5 centimetri, il volume della ghiandola tiroidea non superiore ai 45 millilitri, la diagnosi preoperatoria di patologia benigna della tiroide o di un piccolo tumore, l’assenza di indicatori biochimici ed ecografici di tiroidite, non segni clinici e ecografici di linfadenopatia cervicale.

“Desidero ringraziare l’Università degli Studi di Messina, – conclude Dionigi – per la realizzazione di questo progetto internazionale e di molti altri progetti per il Policlinico, per i professionisti di grande caratura che lavorano presso l’Azienda universitaria in grado di trattare ed elevare gli standard di qualità a beneficio dei pazienti, e di formare un gruppo di medici ed infermieri di valore che rappresentino un valore aggiunto per i prossimi anni per il Policlinico di Messina. Al Policlinico ci sono professionisti con i requisiti giusti per fare in modo che l’ospedale diventi un centro di sicuro, aggiornato per i nostri pazienti”.

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